La procura di Verbania ha recentemente notificato un aggiornamento sulle indagini riguardanti il tragico incidente avvenuto il 23 maggio 2021 alla funivia del Mottarone. L’episodio, che ha visto la caduta di una cabina, ha provocato la morte di 14 delle 15 persone presenti a bordo. La revisione del fascicolo segna un passo significativo dopo che le indagini erano state chiuse l’anno scorso.
Riapertura delle indagini e modifiche alle imputazioni
L’iter giudiziario relativo all’incidente della funivia del Mottarone ha conosciuto una nuova svolta quando, a ottobre scorso, il tribunale di Verbania ha rimandato la procura a modificare alcune accuse. Questo ha portato alla riapertura del caso e a una nuova fase di indagini, ripartendo quasi da zero. Attualmente, sono cinque le persone iscritte nel registro degli indagati, che, se rinviate a giudizio, dovranno affrontare seri reati, tra cui attentato alla sicurezza dei trasporti, disastro colposo, omicidio colposo e lesioni colpose.
L’attenzione della procura si è quindi concentrata su dettagli tecnici e responsabilità dirette, cercando di delineare con precisione chi fosse al comando e quali decisioni furono prese prima dell’incidente. Questo sviluppo ha riacceso l’interesse dell’opinione pubblica, già colpita dalla portata della tragedia che ha segnato la comunità locale.
Modifiche ai soggetti indagati
Rispetto alla precedente inchiesta, ci sono state significative modifiche nei soggetti coinvolti. In particolare, i reati relativi alla sicurezza sul lavoro sono stati esclusi dalle accuse. Questo cambiamento era stato richiesto dalla giudice per l’udienza preliminare, evidenziando un orientamento giudiziario più specifico e focalizzato sulle responsabilità dirette piuttosto che su questioni più ampie relative alla sicurezza lavorativa.
Un altro aspetto importante è l’esclusione di Anton Seeber, presidente di Leitner, la società responsabile della manutenzione dell’impianto. Non risultano più indagate nemmeno Leitner e Ferrovie del Mottarone, l’azienda che gestiva il servizio. Resta quindi un contesto complesso, in cui la responsabilità viene attribuita a figure chiave nella gestione operativa della funivia.
I nomi degli indagati e le accuse in dettaglio
Le persone attualmente indagate comprendono Luigi Nerini, il capo di Ferrovie del Mottarone, il direttore d’esercizio Enrico Perocchio e il caposervizio Gabriele Tadini. Inoltre, Martin Leitner, consigliere delegato di Leitner, e Peter Rabanser, responsabile del customer service della stessa azienda, sono parte del nuovo fascicolo.
Tadino e Perocchio sono accusati di presentare falsità nei documenti, aggiungendo un’altra dimensione alle responsabilità a loro carico. Le indagini si concentreranno ora sull’attribuzione di responsabilità, sia per quanto riguarda le mansioni svolte da ciascuno, sia per le scelte operative che potrebbero aver contribuito al malfunzionamento dell’impianto.
Con l’evolversi di questi fatti, si attende con interesse il proseguimento delle indagini e l’eventuale rinvio a giudizio, che promette di offrire ulteriori chiarimenti su quanto accaduto e sulle misure che saranno adottate per garantire la sicurezza degli impianti di risalita in futuro.