"Nel 2025, oltre il 90% delle donne con tumore al seno affronta problemi sessuali, ma 2 su 3 non ne discutono. Scopri l'importanza della comunicazione e del supporto."
L’argomento dei problemi sessuali legati al tumore al seno sta guadagnando sempre più attenzione, come evidenziato da un’indagine condotta da Iqvia e sostenuta da Europa Donna Italia. I risultati di questo studio, presentato durante il convegno scientifico “Rəvolution in medicine” il 22 febbraio 2025 presso l’Università degli Studi di Milano, rivelano che oltre il 90% delle donne affette da questa malattia affronta difficoltà nella sfera sessuale. Sorprendentemente, il 66% di queste donne non discute mai di tali problematiche, e il 42% rinuncia a cercare soluzioni.
L’indagine ha coinvolto 382 donne di diverse età e stadi della malattia, mettendo in luce il forte desiderio di recuperare la propria femminilità e intimità, oltre al desiderio di maternità. Isabella Cecchini, responsabile del Centro studi Iqvia Italia, ha sottolineato che, nonostante il 72% delle intervistate riconosca l’importanza di affrontare le emozioni e la sessualità, molte si sentono inibite dal parlarne, spesso a causa di paura, vergogna o della convinzione che questi aspetti siano secondari rispetto alle priorità legate alla malattia.
La dottoressa Manuelita Mazza, oncologa della Senologia medica dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano e responsabile scientifica del convegno, ha commentato i progressi nella cura del tumore al seno negli ultimi vent’anni. Sebbene i risultati siano stati notevoli, con un aumento delle guarigioni e un allungamento dell’aspettativa di vita, Mazza ha avvertito che la qualità di vita, in particolare per quanto riguarda la salute sessuale, è spesso trascurata. Ha evidenziato l’importanza di discutere apertamente degli effetti collaterali sessuali dei trattamenti e di coinvolgere i partner nelle conversazioni cliniche, poiché questo può migliorare il supporto e la comprensione delle pazienti.
I dati emersi dall’indagine indicano chiaramente la necessità di un cambiamento significativo. Solo il 22% delle donne ha una consapevolezza elevata riguardo all’impatto delle terapie sulla propria sessualità. Inoltre, l’11% ha interrotto la relazione con il partner dopo la diagnosi, e due coppie su tre hanno smesso di avere rapporti sessuali. Sul fronte della maternità, solo il 75% delle pazienti discute il desiderio di diventare madri con il proprio medico, e la comunicazione risulta chiara e rassicurante solo per la metà di esse. Questo porta molte donne a rinunciare ai propri sogni di maternità a causa della mancanza di informazioni adeguate.
Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia, ha sottolineato l’urgenza di promuovere un cambiamento culturale che porti alla luce le difficoltà emotive e sessuali delle pazienti. Ha evidenziato l’importanza di un supporto specifico da parte dei medici e la necessità di coinvolgere anche gli psiconcologi. D’Antona ha ricordato che dal 2022, Europa Donna ha avviato il progetto “Come Prima“, dedicato al recupero della femminilità e al desiderio di maternità delle donne con tumore al seno. Questo progetto mira a coinvolgere pazienti, partner e medici attraverso materiale informativo e incontri dedicati, con l’obiettivo di normalizzare il dialogo su questi temi e garantire una presa in carico completa delle donne, che consideri non solo la malattia, ma anche i loro bisogni fisici e psicologici.