Trento, poliziotta transgender aggredita da ultras: colpita con calci e uno sgabello

Aggressione a Verona: Poliziotta transgender vittima di ultras

Una poliziotta transgender di 53 anni, in servizio a Verona, è stata vittima di una brutale aggressione da parte di tre ultras in un bar nei pressi dello stadio di Trento, nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 2025. L’incidente è avvenuto quando l’agente, mentre era fuori servizio, è entrata nel locale per salutare un’amica barista.

Dettagli dell’incidente

Secondo le prime testimonianze, uno degli ultras ha spintonato la poliziotta, iniziando a rivolgerle insulti legati alla sua identità di genere. In risposta, l’agente ha reagito con uno schiaffo, scatenando la violenta reazione dei tre uomini, che l’hanno colpita con calci e pugni, infliggendole anche un colpo alla testa con uno sgabello del bar.

Condizioni della vittima

Nonostante le ferite e il sangue, l’agente è riuscita a raggiungere l’ospedale Santa Chiara di Trento, dove i medici hanno riscontrato gravi lesioni: due profondi tagli sulla testa, un trauma cranico, un naso fratturato e numerosi traumi all’addome. I tre aggressori, già noti alle forze dell’ordine, sarebbero affiliati alla ‘Nuova Guardia’, un gruppo di estrema destra legato alla tifoseria del Trento . Uno di loro è stato riconosciuto dalla stessa poliziotta.

Reazioni politiche

Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, ha commentato l’accaduto definendolo “un pestaggio brutale, animato solo dall’intolleranza e dall’odio”. Ha sottolineato come questo odio sia reso ancora più inaccettabile poiché si accanisce contro una persona a causa della sua identità. Boldrini ha evidenziato che tali attacchi sono alimentati da chi continua a dipingere le persone LGBTQIA+ e in particolare le persone transgender come una minaccia, contribuendo a un clima di ostilità che può portare a violenze fisiche.

Un appello alla lotta contro l’odio

L’esponente politica ha richiamato alla memoria altri episodi di aggressione, come l’attacco avvenuto a Capodanno a Roma contro una coppia gay e il pestaggio di un giovane omosessuale a Genova il 20 gennaio scorso. “È fondamentale opporsi fermamente a questo clima di odio”, ha concluso Boldrini, evidenziando l’urgenza di proteggere i diritti e la sicurezza delle persone LGBTQIA+ in Italia.

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