nuovo coronavirus scoperto in cina nel 2025: esperti analizzano le conseguenze sanitarie globali
Ricercatori cinesi attivi a Wuhan hanno recentemente identificato un nuovo coronavirus nei pipistrelli , il quale utilizza lo stesso recettore umano di Sars-CoV-2 . Questa scoperta ha catturato l’attenzione della comunità scientifica , sollevando interrogativi sulle possibili implicazioni sanitarie . Il 21 febbraio 2025, l’epidemiologo Gianni Rezza, professore di Igiene all’ Università Vita-Salute San Raffaele di Milano , ha sottolineato l’importanza di monitorare il virus , chiarendo che non è certo che esso possa trasmettersi tra gli esseri umani e causare una nuova epidemia .
La virologa Shi Zhengli, nota come “batwoman” per il suo lavoro sui coronavirus dei pipistrelli , ha guidato lo studio che ha portato all’identificazione di questo nuovo virus . Gli scienziati cinesi hanno affermato che, sebbene sia necessario un monitoraggio attento, la potenza di questo coronavirus è “significativamente inferiore” rispetto a quella del Covid-19 . Inoltre, hanno rassicurato che il rischio di emergenza del virus Hku5-CoV-2 nella popolazione umana non deve essere sopravvalutato.
Il virologo Fabrizio Pregliasco, intervistato dall’Adnkronos Salute, ha descritto la ricerca come un’importante opportunità per approfondire lo studio delle zoonosi , ovvero delle malattie che possono passare dagli animali agli esseri umani. Ha evidenziato che, pur non essendoci motivi di allerta, è cruciale che le istituzioni internazionali coordinino gli sforzi per monitorare la diffusione di potenziali patogeni , sia nel regno animale che in quello umano . Pregliasco ha inoltre ribadito l’importanza di mantenere attiva la sorveglianza epidemiologica e virologica a livello globale.
D’altro canto, l’epidemiologo Massimo Ciccozzi ha sollevato alcune riserve riguardo ai dati provenienti dalla Cina . Pur riconoscendo il valore del lavoro di Shi Zhengli , ha avvertito che le informazioni devono essere interpretate con cautela. Ciccozzi ha messo in discussione l’intento della ricerca, suggerendo che potrebbe essere orientata a dimostrare la teoria evoluzionistica piuttosto che a chiarire la possibile fuga del Sars-CoV-2 da un laboratorio. Ha anche notato che la coincidenza della pubblicazione di questa notizia con l’anniversario del paziente di Codogno suscita interrogativi.