Papa Francesco e il rischio di sepsi: l’esperto spiega la malattia e le sue implicazioni

Papa Francesco in ospedale per insufficienza renale: condizioni critiche ma possibilità di recupero. La sepsi, grave malattia, richiede diagnosi e trattamento tempestivi per salvare vite.
&Quot;Papa Francesco E Sepsi: Esperto Illustra La Malattia E Le Sue Conseguenze&Quot; &Quot;Papa Francesco E Sepsi: Esperto Illustra La Malattia E Le Sue Conseguenze&Quot;
papa francesco e il rischio di sepsi: scopri le implicazioni della malattia secondo l'esperto nel 2025

Papa Francesco, attualmente in ospedale, ha trascorso una notte serena, ma le sue condizioni di salute rimangono critiche. Il Vaticano ha reso noto che è stata riscontrata una lieve insufficienza renale. Ivan Gentile, direttore del dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia dell’Università di Napoli Federico II, ha evidenziato che, nonostante la situazione attuale, esiste la possibilità di una completa reversibilità della condizione clinica del Santo Padre. Gentile ha anche avvertito che i sintomi segnalati, insieme a una bassa conta di piastrine già menzionata in aggiornamenti precedenti, potrebbero far temere l’insorgenza di sepsi.

La sepsi: definizione e prevenzione

La sepsi è una condizione grave che colpisce annualmente circa 50 milioni di persone nel mondo, causando circa 10 milioni di decessi, pari al 20% di tutte le morti. Ma cosa implica esattamente questa malattia? Secondo Gentile, la sepsi rappresenta una risposta eccessiva del sistema immunitario a un’infezione, che può avere origine batterica, virale, micotica o protozoaria. Questa reazione può danneggiare uno o più organi, creando una situazione potenzialmente letale. Gentile paragona la sepsi a una tempesta: sebbene possa causare danni rapidi, può essere affrontata e superata se identificata e trattata tempestivamente.

Uno dei principali problemi associati alla sepsi è la difficoltà nel riconoscerla e nel trattarla in modo tempestivo. Gentile sottolinea che non esistono test diagnostici standardizzati per questa condizione. La sepsi è una patologia tempo-dipendente, il che significa che un intervento precoce può aumentare significativamente le possibilità di successo. Tuttavia, il sistema sanitario attuale non dispone di una rete di emergenza per la sepsi paragonabile a quelle già esistenti per ictus e infarto, il che suscita preoccupazione, considerando che la sepsi causa più ricoveri e decessi rispetto a queste patologie.

Chi è a rischio di sepsi?

La sepsi può colpire chiunque, ma alcuni gruppi sono più vulnerabili. Tra questi ci sono gli anziani, i neonati, le persone con malattie croniche come diabete, patologie cardiache, polmonari, renali o neurologiche, i pazienti oncologici e gli immunodepressi. Gentile spiega che le infezioni possono manifestarsi in vari organi, come i polmoni (polmonite), l’addome (peritoniti o ascessi), i reni (pielonefriti) e la pelle (fasciti). I pazienti affetti da sepsi presentano spesso confusione, insufficienza renale, difficoltà respiratorie e pressione bassa. Gli esami di laboratorio possono rivelare elevati indici di infiammazione, riduzione delle piastrine e aumento della bilirubina. La varietà di sintomi rende la diagnosi complessa, portando a ritardi nel trattamento.

Choc settico: la forma più grave di sepsi

La forma più grave della sepsi è lo choc settico, una condizione che richiede un intervento immediato per garantire la sopravvivenza. Ogni ora di ritardo nel trattamento può aumentare la mortalità dell’8-10%. È fondamentale non confondere la sepsi con la batteriemia, che indica la presenza di batteri nel sangue, ma non implica necessariamente la diagnosi di sepsi. La terapia per la sepsi deve essere tempestiva e mirata, basata sull’organo colpito e sul rischio di resistenza ai farmaci. La conoscenza dell’ecologia dell’ambiente in cui si trova il paziente è cruciale per affrontare il rischio di patogeni resistenti.

Per prevenire la sepsi, Gentile raccomanda di adottare uno stile di vita sano, con una dieta equilibrata e attività fisica regolare. È fondamentale, soprattutto per chi ha malattie croniche, vaccinarsi contro i patogeni che possono causare infezioni gravi. Gentile esprime preoccupazione per i pazienti che sviluppano sepsi da infezioni prevenibili con vaccini e sottolinea l’importanza di una maggiore consapevolezza riguardo a questa condizione. Propone la creazione di una rete di emergenza dedicata alla sepsi in Italia, per migliorare la diagnosi e il trattamento.

Change privacy settings
×