L’Unione Europea autorizza belzutifan, il primo inibitore orale per tumori rari e renali avanzati

La Commissione Europea ha approvato belzutifan per il trattamento di neoplasie rare e carcinoma renale avanzato, offrendo nuove opzioni terapeutiche per i pazienti affetti da malattia di Von Hippel-Lindau.
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belzutifan, il primo inibitore orale per tumori rari e renali avanzati, ottiene l'approvazione dell'Unione Europea nel 2025, aprendo nuove speranze per i pazienti

La Commissione Europea ha recentemente autorizzato belzutifan, un innovativo inibitore orale del fattore 2 alfa inducibile dall’ipossia (Hif-2α), per il trattamento di neoplasie rare e del carcinoma renale avanzato. Questa approvazione, avvenuta nel 2025, segna un’importante conquista nella lotta contro malattie oncologiche che fino ad oggi avevano poche opzioni terapeutiche.

Indicazioni di trattamento di belzutifan

Belzutifan è stato approvato per due indicazioni terapeutiche specifiche. La prima è destinata agli adulti affetti dalla malattia di Von Hippel-Lindau (VHL), una condizione rara che richiede trattamenti per il carcinoma a cellule renali (RCC) localizzato, emangioblastomi del sistema nervoso centrale (SNC) o tumori neuroendocrini del pancreas (pNET) associati alla VHL, quando le procedure locali non sono adeguate. La seconda indicazione riguarda gli adulti con carcinoma a cellule chiare avanzato di rene, che ha mostrato progressione dopo almeno due linee di terapia, inclusi inibitori del recettore di morte programmata di tipo 1 (PD-1) o del ligando di morte programmata di tipo 1 (PD-L1), e almeno due terapie mirate contro il fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF).

L’approvazione è stata supportata dai risultati degli studi clinici Litespark-004 e Litespark-005, e ha seguito una raccomandazione positiva del Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’Agenzia europea del farmaco (EMA) nel dicembre 2024. Attualmente, belzutifan è autorizzato in oltre 30 paesi per il trattamento di pazienti adulti con RCC avanzato e in più di 40 paesi per alcune forme tumorali associate alla VHL.

Impatto della terapia e approccio clinico

L’approvazione di belzutifan ha il potenziale di rivoluzionare la pratica clinica per i pazienti con VHL. Alfonso Massimiliano Ferrara, endocrinologo presso l’Istituto Oncologico Veneto (IOV) di Padova, ha spiegato che la malattia di VHL è una sindrome ereditaria che predispone allo sviluppo di tumori benigni e maligni in vari organi, tra cui rene, pancreas e SNC. Dal 2003, l’IOV ha seguito 331 pazienti affetti da questa condizione, provenienti da 178 famiglie in tutta Italia.

Tradizionalmente, la gestione della VHL richiede numerosi interventi chirurgici, con una media di 6-8 operazioni per paziente. L’introduzione di belzutifan offre una nuova opzione terapeutica che potrebbe ridurre la necessità di interventi invasivi, migliorando la qualità della vita dei pazienti. Ferrara ha sottolineato che, in alcuni casi, le procedure chirurgiche non sono praticabili, rendendo fondamentale la disponibilità di una terapia sistemica efficace.

Prospettive future e necessità di accesso

Alessandro Larcher, urologo e responsabile del programma VHL presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, ha evidenziato come belzutifan rappresenti una svolta nella gestione dei tumori associati alla VHL. Questa terapia innovativa si integra con le strategie esistenti di sorveglianza e chirurgia, e potrebbe ridurre il numero di interventi chirurgici necessari, contribuendo a preservare la funzione renale a lungo termine.

Nicoletta Luppi, presidente e amministratrice delegata di MSD Italia, ha sottolineato l’importanza di rendere belzutifan disponibile il prima possibile in Italia, superando ostacoli normativi e burocratici. L’accesso tempestivo a questa innovazione terapeutica è cruciale per i pazienti affetti da tumori associati alla VHL, che fino ad ora non avevano opzioni farmacologiche adeguate.

Marjorie Green, vicepresidente senior di Merck Research Laboratories, ha aggiunto che l’approvazione di belzutifan rappresenta un momento significativo per i pazienti adulti con tumori associati alla VHL, offrendo loro una nuova speranza in un panorama terapeutico che era fino ad ora limitato. La commercializzazione di belzutifan sarà disponibile in tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea, oltre a Islanda, Liechtenstein e Norvegia, ma i tempi di disponibilità varieranno in base alle procedure di rimborso nazionali.

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