L’ipertensione è una condizione medica seria che colpisce milioni di persone in tutto il mondo e può portare a gravi problemi di salute se non viene gestita correttamente.
Una delle chiavi per gestire l’ipertensione è la misurazione accurata della pressione arteriosa, un’operazione che sembra semplice ma che in realtà può essere influenzata da diverse variabili, tra cui la posizione del braccio durante la misurazione.
L’errore comune nel posizionamento del braccio
Un recente studio condotto dai ricercatori della Johns Hopkins Medicine negli Stati Uniti ha evidenziato un errore comune che molte persone commettono quando misurano la pressione: il posizionamento errato del braccio. Secondo i risultati pubblicati su ‘Jama Internal Medicine’, tenere il braccio in grembo o lasciarlo penzoloni durante la misurazione può portare a significative sovrastime dei valori di pressione, al punto da diagnosticare erroneamente un’ipertensione. Questo errore è così comune che molti pazienti potrebbero ricevere trattamenti non necessari basati su dati inaccurati.
Lo studio, finanziato da enti di rilievo come Bloomberg Philanthropies, Bill and Melinda Gates Foundation, Gates Philanthropy Partners e Chan Zuckerberg Foundation, ha coinvolto 133 adulti di età compresa tra i 18 e gli 80 anni. I partecipanti sono stati sottoposti a misurazioni della pressione seguendo le linee guida dell’American Heart Association, che raccomandano l’uso di un bracciale di dimensioni appropriate, posizionato sull’avambraccio all’altezza del cuore. Inoltre, è essenziale che il paziente sia seduto con la schiena appoggiata, piedi ben piantati sul pavimento e gambe non incrociate, con il braccio appoggiato su un tavolo o una scrivania.
I risultati dello studio hanno mostrato che le misurazioni effettuate con il braccio in grembo o non supportato risultavano notevolmente più alte rispetto a quelle ottenute con il braccio appoggiato su una scrivania. In particolare, tenere il braccio in grembo causava una sovrastima di 3,9 mmHg per la pressione sistolica e di 4 mmHg per la diastolica, mentre lasciarlo penzoloni falsava i dati di +6,5 mmHg per la sistolica e di +4,4 mmHg per la diastolica. Queste differenze sono abbastanza significative da alterare una diagnosi da normotensione a ipertensione di stadio 2, come ha sottolineato Sherry Liu, uno degli autori dello studio.
Tammy Brady, l’autore principale della ricerca, ha enfatizzato l’importanza della corretta posizione del braccio, affermando che “la posizione fa una grande differenza”. Questo è un avvertimento non solo per i pazienti che monitorano la loro pressione a casa, ma anche per i professionisti sanitari che eseguono le misurazioni in clinica. L’accuratezza della misurazione è fondamentale per evitare diagnosi errate e trattamenti inappropriati.
Altri fattori che influenzano la misurazione
Oltre alla posizione del braccio, esistono altri fattori che possono influenzare la misurazione della pressione arteriosa, come lo stress, la caffeina, la temperatura dell’ambiente e il tempo trascorso in posizione seduta prima della misurazione. È quindi essenziale seguire una procedura standardizzata per ottenere risultati affidabili. I pazienti dovrebbero essere istruiti su come prepararsi adeguatamente per una misurazione, evitando di consumare caffeina o di fumare almeno 30 minuti prima del test, e dedicando alcuni minuti a rilassarsi in un ambiente tranquillo.