Indagini dell’Antitrust su BYD, Stellantis, Tesla e Volkswagen per pratiche scorrette sulle auto elettriche

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’importante indagine nei confronti di quattro giganti dell’industria automobilistica: BYD, Stellantis, Tesla e Volkswagen Group. Annunciata il 21 febbraio 2025, l’iniziativa si focalizza su presunti comportamenti commerciali scorretti riguardanti le informazioni fornite ai consumatori sulle auto elettriche. Le accuse principali riguardano l’autonomia di percorrenza dei veicoli, la perdita di capacità delle batterie e le limitazioni delle garanzie convenzionali.

Dettagli dell’indagine

L’Autorità ha chiarito che l’indagine si concentra sulle informazioni pubblicate dai produttori sui loro siti web. In particolare, si contesta la scarsa chiarezza riguardo all’autonomia dei veicoli elettrici, spesso presentata in modo generico e contraddittorio. Non vengono specificati i fattori che influenzano il chilometraggio massimo pubblicizzato, né quanto questi possano incidere sul chilometraggio effettivo. Inoltre, le aziende non avrebbero fornito dettagli sulla perdita di capacità delle batterie in condizioni di uso normale, né sulle condizioni che limitano la garanzia convenzionale.

I funzionari dell’Autorità hanno effettuato ispezioni presso le sedi delle quattro aziende, supportati dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, per raccogliere prove e verificare eventuali violazioni del Codice del consumo.

Le reazioni del settore

L’indagine ha suscitato reazioni significative nel settore. Il Codacons, associazione di consumatori, ha accolto favorevolmente l’iniziativa, evidenziando che le informazioni sulle auto elettriche sono spesso poco trasparenti e ingannevoli. Secondo il Codacons, informazioni errate possono influenzare le decisioni di acquisto, causando danni economici ai consumatori. L’associazione ha dichiarato di essere pronta a intraprendere azioni legali per risarcire i proprietari di veicoli coinvolti, qualora vengano accertati illeciti.

Anche Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, ha commentato l’indagine, considerandola fondamentale per chiarire un mercato caratterizzato da informazioni fuorvianti. Il presidente dell’associazione, Davide Galli, ha sottolineato che le prestazioni delle batterie sono diventate una questione di preoccupazione, poiché i produttori tendono a enfatizzare l’autonomia senza chiarire i vari fattori che possono influenzarla. Galli ha anche criticato la mancanza di trasparenza riguardo ai limiti della garanzia delle batterie, che spesso impongono vincoli onerosi agli automobilisti.

Le preoccupazioni dei consumatori

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha espresso l’urgenza di chiarezza immediata. Dona ha sottolineato che l’autonomia di percorrenza e i tempi di ricarica devono essere comunicati in modo preciso, poiché variano notevolmente in base all’infrastruttura di ricarica. Ha anche avvertito che, nonostante i recenti miglioramenti, le batterie tendono a perdere capacità dopo un certo numero di cicli di ricarica, un’informazione che deve essere chiaramente comunicata prima dell’acquisto per non influenzare in modo inadeguato le scelte economiche dei consumatori.

L’indagine dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza nel settore delle auto elettriche, un mercato in rapida espansione ma ancora caratterizzato da molte incertezze e ambiguità.

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