“In buona salute”: una piattaforma online per il supporto psiconcologico ai pazienti oncologici

Un passo avanti nel supporto psiconcologico

Lanciata il 15 gennaio 2025 a Milano, la piattaforma online “In buona salute” segna un progresso significativo nel supporto psiconcologico per i pazienti oncologici in Italia. Questa iniziativa nasce per rispondere a una problematica crescente: oltre il 50% dei pazienti oncologici vive un forte distress emozionale, che compromette sia la qualità della vita che la risposta ai trattamenti. Un recente studio pubblicato su Nature Medicine, che ha esaminato 227 pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato, ha rivelato dati preoccupanti: dopo due anni, solo il 46% dei pazienti con distress psicologico era vivo, rispetto al 65% di quelli senza segni di disagio.

Una situazione critica in Italia

In Italia, la situazione è allarmante. Sebbene circa la metà dei centri oncologici disponga di psicologi dedicati, solo il 20% di queste strutture ha professionisti adeguatamente formati per affrontare le problematiche psicologiche legate al cancro. La piattaforma “In buona salute” si propone di colmare questa lacuna, creando uno spazio sicuro e accessibile per pazienti, caregiver e operatori sanitari, dove ricevere supporto qualificato senza limitazioni temporali o spaziali.

Il ruolo fondamentale del supporto psiconcologico

Gabriella Pravettoni, responsabile scientifico della piattaforma e direttrice della divisione di Psiconcologia dell’Istituto Europeo di Oncologia, evidenzia l’importanza del supporto psiconcologico in tutte le fasi della malattia. “Il supporto psicologico è cruciale prima, durante e dopo le cure”, afferma Pravettoni. La piattaforma offre un questionario online per indirizzare i pazienti verso specialisti adatti alle loro esigenze. Un team di psiconcologi certificati è a disposizione per fornire assistenza e risorse, con un ciclo di 10 sedute online raccomandato per un supporto efficace.

Pravettoni sottolinea che i problemi psicologici sono spesso trascurati a favore delle necessità cliniche. Le difficoltà dei medici nel trattare queste tematiche, unite alla riluttanza dei pazienti a esprimere le proprie emozioni, aggravano la situazione. “Non esiste un modello unico di intervento; il supporto psiconcologico deve adattarsi alle esigenze individuali”, aggiunge.

Statistiche e necessità di interventi adeguati

Nel 2024, in Italia, sono stati registrati circa 390.100 nuovi casi di tumore. Grazie ai progressi nella diagnosi e nelle terapie, il numero di persone che sopravvivono dopo una diagnosi è in aumento, raggiungendo circa 3,7 milioni. Lucia Del Mastro, professore ordinario e direttore della Clinica di Oncologia Medica dell’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova, sottolinea che il distress emozionale è una condizione comune tra i pazienti oncologici, con effetti negativi sulla loro qualità di vita e sulla sopravvivenza. “I pazienti con sintomi depressivi mostrano una minore aderenza ai protocolli terapeutici”, spiega Del Mastro, citando uno studio che ha rivelato che solo il 51% delle donne con carcinoma mammario e sintomi depressivi ha accettato di sottoporsi a chemioterapia senza supporto psicologico.

Per garantire servizi psiconcologici adeguati, Del Mastro evidenzia la necessità di potenziare le risorse e riconoscere il ruolo cruciale degli psiconcologi all’interno dei team multidisciplinari. “È fondamentale informare i pazienti sulle opportunità di supporto disponibili”, afferma, notando che, nonostante le normative che prevedono la presenza di psiconcologi nelle Breast Unit, spesso questi professionisti sono assenti o sostituiti da personale precario.

Il supporto emotivo e la resilienza

Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia, aggiunge che le donne affrontano una serie di problematiche psicologiche già dalla diagnosi. Stress, ansia, depressione e difficoltà relazionali sono tra le sfide più comuni. Con l’aiuto di uno psiconcologo, le pazienti possono sviluppare capacità di adattamento e resilienza, essenziali per affrontare il percorso di cura. “La presenza dello psiconcologo dovrebbe essere garantita fin dall’inizio, accanto all’oncologo”, sottolinea D’Antona, pur riconoscendo le difficoltà legate alla carenza di personale specializzato.

D’Antona conclude esprimendo soddisfazione per l’emergere di piattaforme online come “In buona salute”, che offrono un accesso facilitato a supporto qualificato per pazienti e familiari, contribuendo così a migliorare la qualità della vita di chi affronta la malattia.

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