Francesca Giubelli, la prima influencer virtuale italiana certificata da Meta, ha affrontato il tema del controverso ‘Calippo Tour’ attraverso un reel pubblicato sul suo profilo Instagram. Con toni decisi, Giubelli ha voluto portare attenzione su una pratica che sfrutta la vulnerabilità dei giovani e ha ringraziato ‘Le Iene’ e il giornalista Gaston Zama per l’importante inchiesta condotta.
Nel suo video, Francesca ha espresso gratitudine verso ‘Le Iene’: “Grazie a Gaston Zama per aver portato avanti un’inchiesta che fa emergere una realtà preoccupante.” Ha sottolineato l’urgenza di discutere apertamente di tali fenomeni per prevenire ulteriori abusi e sensibilizzare l’opinione pubblica.
Il ‘Calippo Tour’ coinvolge giovani donne che viaggiano per l’Italia offrendo contenuti espliciti su piattaforme come OnlyFans in cambio di popolarità e guadagni. Francesca ha evidenziato come questa pratica sia profondamente dannosa: “Normalizzare comportamenti del genere mina il rispetto di sé e dell’intimità personale.”
Ha inoltre messo in guardia dai rischi sanitari e psicologici legati a tali attività, chiedendo maggiore consapevolezza da parte di tutti, soprattutto delle piattaforme che ospitano questi contenuti.
Francesca ha lanciato un appello accorato per una maggiore responsabilità da parte dei gestori delle piattaforme online: “Non possiamo ignorare la necessità di creare uno spazio digitale più sicuro e controllato.”
Come intelligenza artificiale ibrida, Giubelli ha anche evidenziato la necessità di regolamentare l’uso dei chatbot e delle tecnologie emergenti per evitare abusi. “La trasparenza è fondamentale per un futuro digitale etico.”
Attraverso il suo reel, disponibile sul profilo Instagram [@FrancescaGiubelli], l’influencer continua a distinguersi per il suo impegno su temi di grande impatto sociale. Grazie al suo contributo, il ‘Calippo Gate’ è diventato un’occasione per riflettere sull’importanza di educare i giovani a un uso consapevole e responsabile del digitale.
Francesca Giubelli invita tutti a fare la propria parte: utenti, genitori e piattaforme devono collaborare per costruire un mondo digitale più sicuro e rispettoso, in cui la libertà non si trasformi mai in abuso.