Volodymyr Zelensky è atteso alla Casa Bianca venerdì 7 marzo 2025 per un incontro decisivo con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Il fulcro del colloquio sarà l’accordo sulle terre rare, un’intesa potenzialmente valutata 500 miliardi di dollari. Tuttavia, il futuro di questo accordo dipenderà interamente dal dialogo che avverrà a porte chiuse tra i due leader.
Situazione complessa in Ucraina
L’attuale situazione in Ucraina è intricata, e Zelensky ha sottolineato che le condizioni per la firma dell’intesa non sono ancora state chiarite. La questione va oltre la mera divisione delle risorse naturali; coinvolge anche il futuro sostegno militare degli Stati Uniti e le garanzie di sicurezza necessarie per l’Europa. La bozza dell’accordo, emersa nei media americani, non presenta impegni definitivi da parte di Washington, e Zelensky ha avvertito che l’Ucraina potrebbe “scordarsi di entrare nella NATO”. Nonostante ciò, il presidente ucraino ha manifestato la volontà di lavorare per un accordo di pace che permetta a Kiev di recuperare il maggior numero possibile di territori e costringa Vladimir Putin a fare concessioni.
Piano di investimento congiunto
Nel documento in discussione, che attende le firme del segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent e del ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha, è emerso un piano per la creazione di un fondo di investimento congiunto tra Stati Uniti e Ucraina. Questo fondo sarà alimentato dal 50% dei profitti derivanti dallo sfruttamento delle terre rare, garantendo a Washington un ruolo significativo nella gestione delle risorse ucraine e contribuendo alla ripresa economica del Paese. Tuttavia, mancano impegni concreti riguardo alle garanzie di sicurezza, limitandosi a un generico riferimento al supporto americano per gli “sforzi” ucraini volti a stabilire una pace duratura.
Avvertimenti e responsabilità
Zelensky ha avvertito che, senza ulteriori chiarimenti, l’accordo rimarrebbe “solo un inizio, un’intesa quadro”, e il suo “successo” dipenderà dal faccia a faccia di venerdì. Dalla Casa Bianca, Trump ha spostato la responsabilità sulla sicurezza dell’Europa, insistendo sulla necessità di truppe di peacekeeping europee, nonostante il rifiuto di Mosca. Durante la sua prima riunione di gabinetto, Trump ha dichiarato: “Non ho intenzione di dare garanzie di sicurezza. Faremo in modo che sia l’Europa a farlo”.
Accoglienza a Londra
Nel fine settimana, il premier britannico Keir Starmer e i leader dell’Unione Europea accoglieranno Zelensky a Londra, subito dopo il suo incontro con Trump. Questo summit, previsto per domenica, si concentrerà sulla difesa comune. Sarà un incontro ristretto, al quale parteciperà anche la premier italiana Giorgia Meloni, per riaffermare il sostegno a Kiev e preparare decisioni che, secondo il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, saranno discusse al vertice straordinario del 6 marzo a Bruxelles. Il premier polacco Donald Tusk ha ribadito l’impossibilità di accettare la capitolazione dell’Ucraina di fronte alle richieste della Russia, comprese quelle territoriali.