accordo tra trump e zelensky a rischio: il malinteso sulle terre rare in ucraina nel 2025
Il recente accordo tra gli Stati Uniti e l’Ucraina sulle risorse minerarie ha suscitato una serie di interrogativi e preoccupazioni. Il presidente americano, Donald Trump, ha manifestato l’intenzione di ottenere dall’Ucraina minerali per un valore di 500 miliardi di dollari. Tuttavia, la questione cruciale è che l’Ucraina potrebbe non disporre delle risorse necessarie per soddisfare tali aspettative. Questo argomento sarà al centro dell’incontro di domani, 28 febbraio 2025, tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Washington, dove i due leader discuteranno i dettagli finali dell’accordo.
La confusione riguardante l’accordo tra Stati Uniti e Ucraina sembra derivare da un uso improprio del termine “terre rare”. Trump ha frequentemente menzionato questo gruppo di elementi chimici, ma esperti del settore suggeriscono che il presidente potrebbe in realtà riferirsi ai minerali critici. Questi minerali comprendono non solo le terre rare, ma anche altre materie prime fondamentali per settori strategici come la difesa e l’elettronica. Tuttavia, l’Ucraina non possiede riserve significative di terre rare. Le risorse minerarie disponibili, come litio, grafite e titanio, sono già nel mirino dell’Europa, che ha proposto un accordo alternativo a quello di Trump. Il commissario europeo all’Industria, Stéphane Séjourné, ha evidenziato che l’Europa potrebbe fornire ventuno dei trenta materiali essenziali di cui ha bisogno, creando un’intesa vantaggiosa per entrambe le parti.
Le incertezze non si limitano alla terminologia. Esperti del settore esprimono dubbi sull’efficacia dell’accordo che la Casa Bianca intende stipulare con Kiev. Javier Blas, analista di Bloomberg, ha sottolineato come l’amministrazione Trump sembri erroneamente convinta che l’Ucraina disponga di abbondanti risorse minerarie. Secondo il servizio geologico statunitense, l’Ucraina non figura tra i paesi con giacimenti significativi di terre rare, eccezion fatta per piccole riserve di scandio. La cifra di 500 miliardi di dollari proposta da Trump appare quindi irrealistica, considerando che il valore totale della produzione mondiale di terre rare è di circa 15 miliardi di dollari all’anno. Se l’Ucraina riuscisse a produrre il 20% di queste risorse, il valore annuale sarebbe di soli 3 miliardi di dollari, rendendo impossibile raggiungere l’importo desiderato in un periodo ragionevole.
Il governo ucraino sostiene che il paese detenga circa il 5% delle materie prime critiche globali, ma tali stime risalgono all’epoca sovietica e non considerano i costi di estrazione. Tra i materiali di cui l’Ucraina potrebbe disporre in quantità significative ci sono litio, grafite, titanio, uranio e gallio. Tuttavia, la reale entità delle risorse minerarie ucraine rimane in gran parte sconosciuta. Sebbene il governo di Kiev indichi l’esistenza di oltre 20.000 depositi minerari, solo 8.000 di questi sono stati considerati sfruttabili. Inoltre, l’estrazione di minerali è ostacolata da costi elevati per la bonifica di aree minate e dalla posizione di alcune miniere, che si trovano in territori orientali sotto il controllo russo. Secondo S&P Global, queste incognite potrebbero rendere l’estrazione mineraria in Ucraina un’attività poco redditizia.
La situazione attuale presenta quindi un quadro complesso e incerto, con il rischio che le aspettative di Trump sull’accordo minerario possano rivelarsi infondate e difficili da realizzare.
This post was last modified on 27 Febbraio 2025 17:43