Accordo Strategico tra Ucraina e Stati Uniti sulle Terre Rare. Il 15 marzo 2025, durante un incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, verrà ufficializzato un accordo che garantirà agli Stati Uniti l’accesso alle preziose risorse minerarie dell’Ucraina. Questo accordo funge da compensazione per i 350 miliardi di dollari forniti da Washington a Kiev dall’inizio del conflitto con la Russia.
Le intenzioni dei due paesi sembrano allineate, ma permangono differenze strategiche significative. Trump ha affermato: “Siamo stati in grado di fare un accordo in cui riavremo i nostri soldi e otterremo molti soldi in futuro e penso che questo sia giusto”, sottolineando il suo focus sugli aspetti economici. Al contrario, Zelensky ha enfatizzato l’importanza di garanzie di pace e sicurezza per proteggere l’Ucraina dalle aggressioni russe, dichiarando: “Il supporto degli Stati Uniti non deve fermarsi. La forza è necessaria sulla strada della pace”.
Trump ha espresso scetticismo riguardo alle garanzie di sicurezza, affermando che l’Ucraina “può scordarsi l’ingresso nella NATO” e che è responsabilità dell’Europa fornire tali garanzie. Ha descritto positivamente il dialogo tra i Paesi europei sulla presenza di forze di pace in Ucraina, nonostante le resistenze della Russia all’invio di soldati NATO.
In merito al supporto militare, Trump ha dichiarato: “Gli Usa sosterranno l’Europa? Certo. Come? Fatemi fare la pace, poi vediamo”. Ha insistito sulla necessità di un accordo di pace prima di affrontare questioni di supporto militare, esprimendo fiducia nella capacità di Vladimir Putin di fare concessioni.
Dettagli dell’accordo
L’accordo prevede, secondo le bozze circolate, la creazione di un fondo in cui l’Ucraina contribuirà per il 50% degli introiti derivanti dallo sfruttamento delle risorse minerarie statali. Questo fondo sarà alimentato dalla monetizzazione di risorse come litio, grafite, cobalto, titanio e terre rare, oltre a gas e petrolio, e dalle logistiche correlate.
Il fondo sarà destinato a progetti di investimento futuri in Ucraina, con l’impegno degli Stati Uniti a sostenere lo sviluppo economico del Paese. Tuttavia, l’accordo non includerà i proventi già attivi delle attività estrattive, escludendo quindi le operazioni già in corso di Naftogaz e Ukrnafta. Non è stata specificata la quota di partecipazione degli Stati Uniti nel fondo, ma si parla di accordi di “proprietà congiunta” che dovranno essere definiti in successivi accordi. Inoltre, non è stata menzionata la cifra di 500 miliardi di dollari di ‘debito’ inizialmente richiesta da Trump come limite massimo del contributo ucraino.
Le terre rare: un bene prezioso
Le terre rare sono elementi preziosi estratti da depositi minerari, fondamentali per settori strategici come l’industria nucleare, militare, medica e aerospaziale. L’Ucraina ha il potenziale per diventare uno dei principali paesi al mondo per risorse minerarie, ma la guerra in corso ha reso difficile una mappatura accurata delle sue ricchezze.
Secondo l’US Geological Service, l’Ucraina non possiede riserve di terre rare, mentre la vice Premier Yulia Svyrydenko afferma che tali risorse potrebbero valere 350 miliardi di dollari, ma si trovano nei territori occupati. Kiev sostiene di detenere circa il 5% delle risorse naturali critiche globali, inclusi 19 milioni di tonnellate di grafite, posizionandosi tra i primi cinque paesi per questo materiale.
Una ricerca della società canadese SecDev ha rivelato che il 63% delle miniere di carbone ucraine si trova nei territori occupati dalla Russia, così come metà delle miniere di manganese, cesio, tantalio e terre rare. La presenza di queste risorse nel Donbass aggiunge una dimensione strategica all’aggressione russa, poiché il controllo su di esse limita l’accesso dell’Ucraina a importanti fonti di ricchezza e influenza le catene di approvvigionamento globali.