Il mondo dell’industria dei semiconduttori è in fermento, con Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. in prima linea negli sviluppi che coinvolgono sia il mercato statunitense che il governo di Washington. C. C. Wei, Ceo di Tsmc, è atteso per un incontro decisivo con l’ex presidente Donald Trump. L’obiettivo dell’incontro sarà esaminare i piani di investimento, recentemente aumentati, della società taiwanese negli Stati Uniti, che potrebbero raggiungere la cifra impressionante di 100 miliardi di dollari. Questo sviluppo non solo rappresenta un’opportunità economica significante, ma potrebbe anche influenzare profondamente il settore tecnologico e quello produttivo del Paese.
I piani d’investimento di Tsmc negli Stati Uniti
È emerso che Tsmc prevede di annunciare un’importante manovra strategica: un investimento da 100 miliardi di dollari che segnerà una svolta nel suo impegno nei confronti degli Stati Uniti. Già ad aprile, Tsmc aveva affermato la volontà di espandere il suo investimento previsto da 25 miliardi a ben 65 miliardi. Con questa espansione, l’azienda ha in programma di costruire una terza fabbrica in Arizona entro il 2030, ulteriore testimonianza del suo impegno nella crescita della produzione di semiconduttori in terra americana.
Tale decisione è frutto di un contesto favorevole, alimentato da incentivi governativi e dall’interesse crescente per l’autosufficienza negli approvvigionamenti di semiconduttori. Negli ultimi anni, il mercato ha mostrato segnali di vulnerabilità, rendendo prioritario per gli USA sviluppare una propria capacità produttiva per limitare la dipendenza dalle importazioni.
Gli incentivi del governo americano
L’interesse statunitense verso Tsmc ha trovato una robusta giustificazione nella legge CHIPS and Science Act, firmata da Joe Biden nel 2022. Questa normativa mette a disposizione 52,7 miliardi di dollari in sussidi, indirizzati specificamente alla produzione e alla ricerca sui semiconduttori. A novembre scorso, il Dipartimento al Commercio degli Stati Uniti ha completato l’approvazione di un sussidio di 6,6 miliardi di dollari a favore della controllata statunitense di Tsmc per la produzione di semiconduttori a Phoenix, in Arizona.
Queste azioni dimostrano un impegno chiaro da parte del governo per rilanciare un settore strategico per la tecnologia e l’economia. La recente dichiarazione di Howard Lutnick, segretario al Commercio durante l’amministrazione Trump, ha sottolineato che il programma è un passaggio vitale per la ricostruzione del settore, evidenziando l’importanza di un approccio cauto sulle sovvenzioni già approvate.
L’innovazione di Tsmc: una produzione avanzata
Non è solo la questione economica a distinguere Tsmc nel suo operato. L’azienda ha preso l’impegno di sviluppare la tecnologia di produzione di chip a 2 nanometri, una delle più avanzate a livello mondiale. Si prevede che questa nuova tecnologia sarà avviata presso la seconda fabbrica in Arizona, prevista per l’inizio della produzione nel 2028.
Inoltre, la compagnia ha scelto di utilizzare nella svizzera d’Arizona la sua tecnologia di chip più rivoluzionaria, l’A16, il che rappresenta una mossa strategica che evidenzia la competenza e l’innovazione dell’azienda. Questo allineamento di investimenti e innovazioni sottolinea il potenziale di Tsmc di diventare un attore chiave nel panorama dei semiconduttori statunitensi.
Il supporto governativo non è da sottovalutare: il finanziamento per Tsmc includeva fondi fino a 5 miliardi di dollari in prestiti governativi a basso costo. Questa misura non solo facilita investimenti rigidi ma offre anche la flessibilità necessaria per sviluppare ulteriormente l’innovazione necessaria in un mercato sempre più competitivo.
Il quadro così delineato indica chiaramente come l’industria dei semiconduttori, con attori chiave come Tsmc, possa contribuire a un rinnovamento profondo del settore tecnologico in America, segnando un’epoca di potenziale crescita e opportunità.