Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha sollevato forti preoccupazioni riguardo alle recenti decisioni della leadership americana, avvertendo che queste potrebbero avere impatti rilevanti sul mercato del lavoro e sull’industria europea. In un’intervista del 26 febbraio 2025, Orsini ha definito l’attuale situazione come un “momento buio” per l’economia del continente, evidenziando l’urgenza di affrontare le sfide derivanti dai nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti.
Le conseguenze delle decisioni americane
Orsini ha dichiarato che le politiche adottate dagli Stati Uniti costituiscono un attacco diretto alle aziende e ai lavoratori europei. Secondo il presidente di Confindustria, il fine ultimo di tali misure sarebbe la deindustrializzazione dell’Europa, con effetti devastanti sui livelli occupazionali. “Quello che stiamo vivendo è un cambiamento di paradigma, inaspettato e incredibile”, ha affermato, sottolineando che la minaccia va oltre le dinamiche commerciali, mettendo a repentaglio la stabilità economica e sociale di numerosi stati membri dell’Unione Europea.
Orsini ha avvertito che i valori fondamentali delle democrazie occidentali, come il patto sociale tra imprese e lavoratori, sono ora in pericolo. “Dobbiamo pensare seriamente a misure straordinarie per un momento straordinario”, ha esortato, evidenziando l’urgenza di un intervento deciso da parte delle istituzioni europee.
La necessità di un cambiamento immediato
Il presidente di Confindustria ha invitato l’Europa a cambiare marcia, affermando che il tempo per agire è scaduto. “I provvedimenti annunciati oggi a Bruxelles non bastano”, ha dichiarato Orsini, sottolineando l’importanza di un approccio più incisivo per affrontare le sfide attuali. Ha delineato tre linee d’azione chiare: la sburocratizzazione, la promozione di un Clean Industrial Deal che favorisca la crescita anziché la decrescita, e l’implementazione di un piano industriale per stimolare l’economia e la società europee.
Orsini ha insistito sulla necessità di fermare le multe e i dazi autoimposti sulla manifattura europea, che potrebbero compromettere ulteriormente la competitività delle aziende del continente. “È fondamentale che l’Europa si unisca e agisca con determinazione per proteggere il proprio tessuto industriale e i posti di lavoro”, ha concluso.
Un appello alla collaborazione europea
In un contesto di crescente tensione economica, Orsini ha lanciato un appello alla collaborazione tra i vari stati membri dell’Unione Europea. Ha sottolineato che solo attraverso un’azione concertata sarà possibile affrontare le sfide globali e garantire un futuro prospero per l’industria e il lavoro in Europa. La situazione attuale richiede un impegno collettivo e una visione strategica a lungo termine, affinché il continente possa rispondere efficacemente alle minacce esterne e mantenere la sua competitività nel panorama globale.
La posizione di Emanuele Orsini riflette le preoccupazioni di molti leader industriali in Europa, che vedono nei dazi e nelle tensioni commerciali un rischio concreto per la stabilità economica del continente. La necessità di misure straordinarie è più che mai evidente, e il futuro dell’occupazione in Europa dipende dalla capacità di affrontare queste sfide con determinazione e unità.