Concessioni balneari: Capacchione denuncia 15 anni di attese e otto governi senza soluzioni

Il presidente del Sindacato Italiano Balneari denuncia l’immobilismo sulle concessioni balneari in Italia, con otto governi che non hanno trovato soluzioni in 15 anni di incertezze.
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Capacchione denuncia l'inefficienza dei governi italiani nella questione delle concessioni balneari, evidenziando 15 anni di attese senza risposte

Il dibattito sulle concessioni balneari in Italia continua a infiammarsi, con il presidente del Sindacato Italiano Balneari, Antonio Capacchione, che denuncia un immobilismo che perdura da ben 15 anni. In un’intervista rilasciata all’Adnkronos/Labitalia il 21 febbraio 2025, Capacchione ha sottolineato come otto governi si siano succeduti senza riuscire a trovare una soluzione definitiva a questa problematica.

Un problema annoso

Capacchione ha descritto la questione delle concessioni balneari come un tema caratterizzato da continui rinvii e incertezze. “I giudici sono intervenuti più volte, ma le loro decisioni sono state spesso contrastanti”, ha dichiarato il presidente del sindacato. Secondo lui, politicizzare un argomento così delicato è errato, poiché l’assenza di azioni concrete da parte delle istituzioni ha generato confusione e insoddisfazione tra gli operatori del settore. La situazione attuale, secondo Capacchione, non solo danneggia gli imprenditori balneari, ma ha anche ripercussioni sull’intera economia del Paese, dove il turismo balneare rappresenta una componente fondamentale.

La sentenza della Liguria e le prossime mosse

Un aspetto cruciale sollevato da Capacchione riguarda una recente sentenza di primo grado relativa a una gara avviata nel 2023. “I ricorrenti hanno già preannunciato l’appello”, ha spiegato, evidenziando che questa situazione è stata complicata dall’entrata in vigore di una nuova legge concordata con la Commissione Europea nel settembre scorso. Tuttavia, questa legge non è ancora completamente operativa, in quanto si attende l’emanazione di un decreto interministeriale entro il 31 marzo. Tale decreto dovrà definire le modalità di indennizzo per coloro che potrebbero perdere la concessione, un elemento che aggiunge ulteriore complessità al quadro normativo.

Un appello al dialogo

In risposta a questa situazione, Capacchione ha annunciato l’organizzazione degli “Stati generali del turismo balneare”, programmati per il 5 marzo 2025. Questo evento mira a riunire diverse parti interessate, tra cui Legambiente, l’Unione Nazionale Consumatori, rappresentanti dei Comuni, delle Regioni e dello Stato, per discutere in modo costruttivo delle problematiche legate alle concessioni balneari. “È fondamentale affrontare questa questione in maniera serena e collaborativa, poiché il turismo balneare è di vitale importanza non solo per l’Italia, ma anche per l’Europa”, ha concluso Capacchione, evidenziando l’urgenza di trovare soluzioni condivise e sostenibili per il futuro del settore.

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