#saldi. Quando un hashtag diviene termometro dell’economia

Fischio d’inizio della stagione scontistica in tutta Italia ma i consumatori su Twitter sembrano tutt’altro che in preda a facili entusiasmi.
Ormai lo si sa da tempo, i primi giorni di luglio sono decisivi per le rivoluzioni nei guardaroba di molti italiani che non vogliono lasciarsi sfuggire l’occasione di acquistare un capo di tendenza a basso prezzo. Quest’anno il giorno cerchiato in rosso sul calendario della quasi totalità delle donne e degli uomini più fashion oriented corrisponde all’8 luglio, nel pieno dell’attività del torrido anti-ciclone mediaticamente ribattezzato “Minosse”. Sin dalle prime ore di questa calda domenica, è #saldi l’hashtag più trendy su Twitter con un fiorire di commenti e battute a tal proposito. Chi si aspettava di trovare annunci di giubilo di donne desiderose di far conoscere al mondo i propri nuovi acquisti, chi immaginava dispute tra improvvisati economisti convinti di aver compiuto l’affare del secolo o chi si prefigurava dettagliate descrizioni di gonne colorate o leggins all’ultimo grido sarà senz’altro rimasto deluso. I cinguettii in proposito, infatti, non sono altro che un susseguirsi di frustrante retorica e manifesta indifferenza. Sono in molti a giocare sulla scontata quanto efficace consonanza delle parole “soldi” e “saldi”, la cui coesistenza è ritenuta mera utopia da molti utenti di Twitter. Moltissimi, inoltre, i tweet esprimenti diffidenza circa la reale convenienza degli acquisti malgrado i saldi ed altrettanti le lamentele per la limitazione dei capi soggetti a sconti.
I primi dati diffusi dal Codacons evidenziano il flop di questo primo giorno di saldi in tutta la sua triste negatività. Che i consumi fossero ostaggio della crisi è tuttavia una realtà già ampiamente nota, ciò che sorprende, e che emerge palesemente dai social network, è una crisi del gratification shopping bloccato ed annichilito dalle difficoltà economiche della famiglie italiane e per il quale nemmeno i tanto desiderati saldi sembrano costituire un traino di ripresa.