Quando un tweet fa tremare un impero

La falsa notizia del presidente Obama ferito spaventa più di un attentato.
È chiaro a tutti che oggigiorno i social media occupino un ruolo sempre più centrale nella diffusione delle notizie, tanto più se provengono da canali governativi, ma pochi potevano immaginare l’effetto devastante che può provocare un tweet, un innocuo cinguettio, che poi tanto innocuo non è se arriva dal canale twitter ufficiale dell’Associated Press e riguarda il Presidente degli Stati Uniti d’America.
Il tweet è stato pubblicato poco dopo le 19 ora italiana e informava di un’esplosione (poi diventate due) alla Casa Bianca durante la quale Obama era stato ferito.
Immediata l’ansia dei cittadini americani, ma molto più grave quella degli agenti della Borsa di Wall Street, che hanno visto crollare di 150 punti l’indice Dow Jones, con una perdita stimata attorno ai 135 miliardi di dollari, il tutto in un paio di minuti.
Fortunatamente sono arrivate subito la smentita dello staff dell’agenzia, il quale ha ammesso di essere stato hackerato (al momento è infatti sospeso), e quella del portavoce della Casa Bianca Jay Carney, che ha confermato il perfetto stato di salute del Presidente, facendo tornare alla normalità la frenetica Borsa di New York.
A pochi giorni dall’attentato di Boston e a poche ore dallo sventato attacco terroristico in Canada, gli USA si trovano di nuovo nel mirino del terrorismo. Le autorità sospettano si sia trattato di una mossa speculativa, ma secondo la stampa Francese e Russa il gruppo di hacker pro-Assad Syrian Eletronic Army avrebbe rivendicato l’atto. Sta di fatto che un solo tweet sia riuscito a scatenare l’inferno a Wall Street e a far tremare intere nazioni.
Nadia Marchesi
Sei bravissima giusy