Papa Francesco: uomo più popolare del Web 2013

Dalla copertina del Time a quella di Rolling Stone, a uomo più popolare del web: la scalata di Papa Francesco dal cuore dei fedeli ai vertici della Rete, che sia l’avvento di una Religione 2.0?
Messaggi sempre intrisi di immediatezza, così fermi e diretti al cuore delle persone! Papa Francesco si rivela l’uomo dell’anno 2013 e il più popolare del Web!
La conferma è arrivata con la pubblicazione dei risultati di un web listening da parte di 3rdPLACE (società di consulenza specializzata in Digital Intelligence) che ha presentato i risultati dell’analisi “Internet Loves Pope Francis”, effettuata per conto di Aleteia (rete cattolica promossa dalla Fondazione per l’Evangelizzazione attraverso i Media) sulla presenza online di Papa Francesco nel periodo da marzo a novembre 2013.
Questa ricerca si è servita dell’External Data Intelligence, un metodo esclusivo di estrapolazione e analisi delle conversazioni in rete e di individuazione degli elementi qualitativi e quantitativi associati a quando, quanto, dove, chi e come le persone hanno parlato di Papa Francesco nel corso del 2013. Una ricerca che si è mossa su tutto il Continente Digitale, sui diversi canali tra cui blog, siti d’informazione, fora di discussione e i principali social media tra i quali Twitter, Facebook e YouTube ma anche le ricerche su Google e le menzioni in Rete, focalizzandosi su una distribuzione geografica che ha compreso non solo l’Italia ma anche il blocco USA, UK e IE.
Nello specifico l’analisi rivela che il Pontefice è stato il personaggio con il maggior volume di ricerche mensili su Google a livello globale pari a 1.737.300, secondo ad Barack Obama per il blocco USA-UK-IE con 450.000 ricerche, e secondo a Beppe Grillo in Italia con 372.700 ricerche, confrontandolo con alcuni dei leader mondiali più influenti e popolari del 2013. Inoltre è il più menzionato in rete con oltre 49 milioni di ricerche, secondo ad Barack Obama per il blocco USA-UK-IE con 9.3 milioni, e secondo a Silvio Berlusconi con 750.833. Il sorriso spunta quando scorrendo nei risultati mi imbatto nel successo rispetto ad alcune star del mondo dello spettacolo e dello sport soprattutto nella fascia tra i 20 e i 30 anni e acclamati dai giovanissimi: Papa Francesco è terzo, dopo gli One Direction e Justin Bieber con 49 milioni di menzioni a livello globale e nel blocco USA-UK-IE, mentre in Italia mantiene il primato con 750.833 menzioni.
E sui Social Network?
Su Facebook il Pontefice nonostante non sia presente con una pagina personale bensì con un gran numero di pagine non ufficiali, possiede un’utenza fidelizzata percentualmente più alta degli altri leader che testimonia la potenzialità di un presidio diretto del canale.
Il suo canale preferito è Twitter, dove mantiene alta la sua popolarità e non solo, con 11.314.518 Follower a livello globale e secondo a Barack Obama solo per numero di Follower e di Frequenza dei Tweet, ma con un Engagement per retweet nettamente superiore; lo stesso vale per l’Italia e il confronto con Beppe Grillo. Le trenta parole più associate alle menzioni del Papa nel blocco USA-UK-IE: children, gay, poor, media, twitter, abortion, peace, marriage, money, support, christians, family, war, economy, education, unemployment, abuse, sex, society, syria, business, youth, justice, gay marriage, kids, recession, law, muslim, homosexuality, facebook. Mentre in Italia: lavoro, politica, giovani, pace, governo, famiglia, Lampedusa, bambini, poveri, guerra, società, siria, twitter, gay, donna, europa, giustizia, media, facebook, diritti, violenza, scuola, armi, voto, economia, salute, elezioni, povertà, carcere e matrimonio.
Questo il Tweet più condiviso dall’inizio del suo pontificato:
Dear friends I thank you from my heart and I ask you to continue to pray for me. Pope Francis.
Avevamo già intuito qualcosa a proposito della sua grande capacità comunicativa e della sua affinità con i social media e il web durante la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, nel suo messaggio infatti scriveva:
la Rete digitale può essere un luogo ricco di umanità, non una rete di fili, ma di persone (…) Internet può offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà tra tutti, e questa è una cosa buona, è un dono di Dio
Reti sociali e digitali, dunque, che ci uniscono e ci collegano, che ci spingono alla visione di un mondo differente di divisioni in cui viviamo, che possono offrire maggiori possibilità di incontro e di solidarietà.
Ma cosa rende @Pontifex così amato dagli utenti, nonostante Papa Francesco non abbia ancora festeggiato il suo primo anno di Pontificato? La risposta è molto semplice, più di quanto ci si aspetta! Lui ha probabilmente capito il vero senso dei Social Network e li usa in quanto tali per parlare e avvicinarsi ai suoi fedeli, ottenendo così risultati migliori e più efficaci. Non ha caso la sua dichiarazione in merito ai network social non ha precedenti, benedicendoli quale strumento di bene e di Pace.
E’ un Papa che ha retto il confronto con il periodo in cui è stato eletto, che sta rifiutando i privilegi e gli sfarzi papali ma che ci regala in rete parole e conforto su tutte le realtà quotidiane che ci circondano. Un Papa che si esprime sulla società, la politica, l’economia, la famiglia, la sessualità, che non condanna l’omosessualità, non solo, un Papa rock, grazie alla cover della rivista musicale Rolling Stone:
Pope Francis, “The Times they are a-changin
“I tempi stanno cambiando” diceva Bob Dylan, ma Papa Francesco, nonostante la sua apertura, va comunque con i piedi di piombo:
la velocità dell’informazione supera la nostra capacità di riflessione e giudizio e non permette un’espressione di sé misurata e corretta; il desiderio di connessione digitale può finire per isolarci dal nostro prossimo, da chi ci sta più vicino. Senza dimenticare che chi, per diversi motivi, non ha accesso ai media sociali, rischia di essere escluso (…) i media devono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri, a farci percepire un rinnovato senso di unità della famiglia umana (…) non basta passare lungo le strade digitali, cioè semplicemente essere connessi, occorre che la connessione sia accompagnata dall’incontro vero.
Maria Colucci