Isis: a volte è solo a lupo a lupo?

L’Isis non smette di minacciare l’occidente: da pochi giorni infatti nel mirino è finito Twitter e il suo fondatore.
Usato come primario mezzo di comunicazione, oggi Twitter è finito nel mirino dell’Isis e del suo califfato. Jack Dorsey e i suoi dipendenti, infatti, sono stati minacciati di morte da parte di un gruppo di estremisti islamici con un testo in arabo. Il team di Twitter sta collaborando con la polizia per rintracciare la provenienza del messaggio, soprattutto, controllarne la veridicità.
La rabbia scatenatasi contro il social network è dovuta al suo (normale) compito di controllo e vigilanza: a detta dei Jihadisti, Twitter ha cancellato troppi tweet ed a bloccato troppi account (e pure, in questo articolo, emergeva tutt’altro).
Se non fosse che questi pseudo-religiosi stanno arrecando morte e distruzione a pochi passi da noi, verrebbe da dire “a lupo a lupo”: si perchè costoro stanno facendo della comunicazione on line un vero e proprio trampolino di lancio per battaglie, offensive e reclutamento.
Però c’è anche da dire che Michele Serra ha ragione quando scrive:
Twittando – a morte Twitter – il jihadista certifica la propria integrale subalternità all’occidente, più imitato che negato, più invidiato che odiato.
Cosa farebbero infatti questi signori del terrore se non avessero il collegamento a internet per diffondere i loro video? Come farebbero arrivare i loro messaggi di morte se non ci fossero piattaforme come Twitter o Facebook?
A voi il verdetto: fermo restando che costoro sono bestie, bloccarli almeno dal punto di vista della comunicazione sarebbe un gioco da ragazzi. Ah in tutto ciò, chapeau a Monica Maggioni e alla redazione di Rai News 24 che hanno deciso di non mandare più in onda i video di questi folli: “show must go on” ma fino ad un certo punto!
Francesca Lizi
Trovo che la redazione di RaiNews24 abbia fatto la scelta giusta!
Ciao Marica
Hanno capito che la regola “purché se ne parli” è oltremodo lesiva