Il lento declino di Twitter

Twitter registra un grosso crollo a Wall Street, ma non solo. Cosa sta succedendo al social network che cinguetta?
Notizia del giorno: secondo molti addetti ai lavori Twitter è in fase di declino. La mancanza di innovazione e l’essere perennemente in seconda linea rispetto a Facebook portano a fare una serie di considerazioni del tutto negative: l’obiettivo del social che cinguetta è quello di permettere agli utenti di informare e tenersi informati, ma cosa è stato fatto per convincere gli utenti a utilizzarlo? Molto spesso gli utenti parlano praticamente da soli, anche perché il sistema di ricerca delle notizie è talmente confusionario che spesso i tweet si perdono in un mare di parole. A tal proposito, pochi sono gli utenti che si impegnano per capire qual è il miglior modo per filtrare le informazioni interessanti.
Un testo è incompleto senza l’intervento di un lettore che, con la sua attività interpretativa, riempia di senso gli “spazi bianchi” di cui il testo è necessariamente intessuto. Umberto Eco
Facciamo i conti con la realtà: siamo in presenza di “utenti pigri“, che non hanno voglia di cercare ma soltanto di avere tutto a portata di click. Quanto Twitter ha saputo rispondere a questa esigenza? Poco (e male). Per non parlare del fatto che non è mai stata creata una dimensione per i professionisti o le aziende come per altri social. Persino Google+ ha le pagine!
A completare il triste quadro è la situazione economica: a inizio agosto le azioni di Twitter hanno registrato un calo del 6% in borsa. Il patrimonio netto della società è sceso sotto i 30 dollari, la nuova soglia minima. Quando la società è sbarcata a Wall Street, l’entusiasmo degli investitori era alle stelle con singole azioni che valevano più di 45 dollari. La strada non è stata in salita però, anzi: la situazione durante l’ultimo anno è stata molto altalenante prima di subire questo massiccio crollo. Twitter arriva quindi zoppicante al secondo trimestre dell’anno.
Questi crolli non sono nuovi nella storia della società che finora è riuscita a risollevarsi. Il declino di oggi, tuttavia, non è qualcosa che può essere ignorato. Il calo dei prezzi delle azioni può minare il morale dei dipendenti, danneggiare il tasso di retention e intralciare le future capacità di investire. Inoltre l’azienda attualmente non dispone di un amministratore delegato permanente e Wall Street potrebbe risentirne.
Al contrario di questo andamento negativo però, guardando i numeri forniti da Twitter, nell’ultimo trimestre il social ha guadagnato 8 milioni di utenti attivi al mese rispetto al trimestre precedente. I “professoroni” sono sempre in agguato e tutti sembrano avere idee lucide per sistemare la situazione economica di Twitter, come se la società non stesse già pensando a come risolvere i suoi problemi. Ma attualmente la strada migliore da percorrere pare essere soltanto il definitivo abbandono di Wall Street.
Annette Palmieri