Chi sfida la Camusso a Dots?

Il segretario generale della CGIL oggetto di satira dopo aver condiviso su Twitter la sua gaming performance.
I primi tweet risalivano a mercoledi sera (ora più, ora meno) e hanno avuto come protagonista l’account di Susanna Camusso, segretario del più grande gruppo sindacale italiano. Gli utenti più attenti e puntuali hanno avuto la possibilità di partecipare dei successi a Dots, applicazione per iOS che promette di diventare il prossimo Ruzzle (si tratta di un gioco in cui, al posto dei numeri, bisogna unire dei puntini colorati in sequenza, avendo però a disposizione solo due direzioni e un tempo da rispettare) dato che al momento è il primo gioco in assoluto in 20 paesi e nella top 5 delle app in 30 paesi.
Ma cosa è successo in realtà? Sembra che la signora Camusso abbia deciso di trascorrere un pò di tempo giocando appunto a Dots (a meno che qualcuno non ne abbia hackerato il profilo?). Nulla di male, se non fosse che la game app, come gran parte delle app di categoria, permette un collegamento diretto ai propri account sociali in cambio di premi, aiutini o per il puro piacere di condividere le proprie gesta con amici e conoscenti. Forse il segretario avrà dimenticato di inibire lo sharing automatico o peggio ha cliccato qualche volta in più sul classico Condividi sui Social Network con troppa superficialità ed ecco un momento di ludica e privata intimità diventare di dominio pubblico con annesse citazioni, retweet e tanti cinguettii al vetriolo.
I tweet si sono ripetuti ieri mattina, almeno fin quando la Camusso (o l’ignaro addetto alla gestione dell’account Twitter) si è accorta di aver liberamente diffuso un innocente passatempo con il mondo. Scontata la risposta sagace dagli utenti del microblogging, pronti a palesare un malcelato dissenso per l’ossimoro gioco-lavoro venutosi a creare.
La domanda è: dove finisce la dimensione privata e dove inizia quella pubblica sul web e sui social media, quando ad agire è un personaggio noto? Meglio rispettare la netiquette che il ruolo impone o adottare un approccio informale condividendo sprazzi di vita privata?
Qualunque sia il vostro parere, sappiate che i tweet incrimati sono stati eliminati dall’account ufficiale per lasciare spazio a comunicazioni più seriose e formali. Peccato, avremmo voluto congratularci anche noi o magari sfidarla online!
Tommaso Lippiello