Gli hashtag di Google+ giungono nelle SERP

Giunge da Zaheed Sabur, Senior Software Engineer a Google, l’annuncio dell’entrata ufficiale degli hashtag nelle pagine dei risultati del motore di ricerca.
Come tutti sappiamo gli hashtag sono parole calde, che consentono di evidenziare il tema del post oltre che di approfondire lo stesso. Basta infatti cliccare su un hashtag per vedere tutti i post correlati e le relative discussioni. L’annuncio dell’avvento degli stessi su Google+ giunge direttamente dal team di Google ed aggiunge ulteriore importanza agli hashtag utilizzati dallo stesso social network di Google, tant’è vero che questi saranno direttamente visibili nella SERP (Search Engine Results Page = Pagina dei risultati del motore di ricerca). In pratica, si potrà d’ora in poi cercare sul motore Google in base agli hashtag di Google+.
Con questa ulteriore funzione, queste saranno le future potenzialità del motore Google:
- Cercando su Google un hashtag (ad esempio #seo) appariranno i risultati più rilevanti che contengono tale hashtag.
- I post visibili saranno soltanto quelli condivisi pubblicamente o da un componente delle nostre cerchie
- Cliccando su uno di questi post sarà possibile visualizzare tutti i post correlati più importanti
- Al di sotto ancora ci saranno i link per effettuare la stessa ricerca all’interno di Twitter e Facebook
Per vedere questa novità, per ora, bisognerà accedere a Google.com o Google.ca e impostare la ricerca in inglese. Risulta probabile che la funzione sarà poi estesa a tutte le altre lingue. Eccone un esempio:
I risvolti di questa novità sono senz’altro importanti, prima di tutto per Google che vedrà aumentare il potere del suo social network, dato che oramai ha un sempre maggiore spazio nei risultati di ricerca. Vedendo in generale l’evoluzione del mondo social di Google Plus ormai si può notare come stia diventando, sempre più, un obbligo quello di “hashtaggare” per chi vuole avere visibilità. È vero che l’authorship non migliora il posizionamento, ma influenza il CTR (Clickthrough rate, ossia la percentuale di click), ed è quest’ultima che conta, ahimè, su ogni sito, così come è influente l’audience in TV. È vero che Facebook rimane il social più utilizzato, ma Google+ risulta uno strumento indispensabile per la promozione aziendale, in quanto integra moltissimi servizi già di Google (ad esempio Google+ Local). Insomma la lotta di Google al setaccio della rete, hashtag inclusi è già aperta, resterebbe solo da vedere e capire se gli altri big social network permettano questa forte ingerenza. Staremo a vedere gli ulteriori risvolti.
Aldo Palo
A me non sembra una gran trovata e vediamo se il tempo mi darà ragione. In pochi sanno cos’è o cosa serve #. La massa continuerà ad usare Google come ha sempre fatto, mentre il resto della gente per pigrizia di digitare un tasto, anzi due in più, continuerà anch’essa a cercare su Google come al solito…Già che ci siamo vediamo chi trova il tasto #, in meno di 3 secondi 😉
Ti do perfettamente ragione, Fabio. C’è una larga schiera di neofiti che pensano che il simbolo # sia il cancelletto della tastiera del telefonino, altri peggio ancora non sanno nemmeno cos’è il tasto cancelletto, figuriamoci se conoscono l’hashtag (#).
L’utente medio/basso a mio avviso continuerà, come hai detto tu, ad usare google nel modo consueto, però la trovata degli hashtag di Google+ non è altro che uno stratagemma per dare maggior visibilità e risalto al social network, quindi più che servire a noi utenti, serve indirettamente a Google+ per spianarsi la strada nella lotta per la supremazia delle reti social con i diretti concorrenti Facebook e Twitter 😉
Ciao Fabio
io penso invece che possa essere una buona strategia. Pensiamo sulla lunga distanza, soprattutto alla Generazione Y (quella dei nativi digitali) che vive di #topic. Se poi consideriamo che sia Facebook che Google+ hanno inserito gli hashtag e che LinkedIn (dopo le citazioni di altri utenti) molto probabilmente seguirà l’esempio degli altri.
Inoltre considera che l’esperienza di ricerca sta cambiando, basta dare uno sguardo anche ai concetti di search integrata sia di Google (con Google+) che di Bing (su Windows 8.1 e tutto il mondo Microsoft).
Infine, penso sia da non sottovalutare anche il fattore Mobile, dove l’hashtag regna sovrano e dove il traffico di ricerca aumenta a ritmi spaventosi.
In ogni caso, stiamo a vedere, magari tra qualche anno trarremo le considerazioni del caso.
🙂 Grazie del confronto