Google Plus

Google+ diventa più simile a Pinterest

Google+ introduce una collezione di temi tra cui scegliere adottando un’interfaccia sempre più simile a quella di Pinterest.

Il  team del social network di Google ha annunciato lunedì un importante aggiornamento: l’aggiunta di raccolte simili alla piattaforma Pinterest. In questo modo si consentirà agli utenti di raggruppare i messaggi simili in sezioni tematiche, che compariranno in una nuova scheda “raccolte” sui singoli profili Google+. Un po’ come le attuali bacheche di Pinterest.

Ogni raccolta rappresenta una serie mirata di messaggi su un particolare argomento e fornisce un modo semplice per organizzare tutte le tematiche di cui siamo interessati. Queste poi possono essere condivise pubblicamente, privatamente o con un set personalizzato di persone.

Raccolte Google+

Proposta

Come Pinterest, gli utenti possono anche seguire le raccolte che più li interessano ed essere sempre aggiornati in real time. La funzione è disponibile al momento sul web e sul Play Store; a breve sarà lanciata anche sugli Apple Store.

Google ha apparentemente testato questa funzionalità con un gruppo di utenti per un po’ di tempo ed infatti vi sono già un gran numero di raccolte disponibili. Il sito ha anche curato un elenco di “raccolte vetrina” per coloro i quali sono alla ricerca di nuovi argomenti da seguire o che vogliono ispirazione per le proprie raccolte.

L’ultimo aggiornamento sembra voler spostare Google+ verso due aree più mirate: le foto e i flussi. Anche se il social network di Google sembra sempre lo stesso a noi utenti, l’azienda ha recentemente notato cambiamenti nel modo in cui può essere pensato il servizio offerto, provando a suggerirlo come strumento per la condivisione di foto e di messaggistica istantanea.

Annette Palmieri

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Annette Palmieri

Laureata in Scienze della Comunicazione. Sono una persona curiosa, dinamica. Amo parlare, cercare cose nuove, i fiori, gli animali, il cinema, i treni e la tecnologia. Riverso le mie attitudini sul mio quotidiano e le trasformo in passioni. Per questo scrivo e sono diventata social addicted. In breve: peggio di Lucy Van Pelt.

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