Dal 1° aprile, Palazzo Ducale di Genova ospita “Ma che musica. Un percorso attraverso i paesaggi sonori contemporanei“, un ciclo di eventi musicali dedicato alle culture giovanili e ai temi attuali. Attraverso dj set, interventi video e discussioni con esperti, l’iniziativa mira a esplorare il legame tra musica e identità giovanile.
L’importanza della musica nelle culture giovanili
Il rapporto tra cultura musicale e giovani si è consolidato negli anni Cinquanta con l’emergere del rock come fenomeno culturale. Questo periodo segna la nascita della categoria sociale dei “giovani”, portando alla creazione di una “musica dei giovani”. Da allora, gli studiosi hanno iniziato ad analizzare le pratiche musicali legate ai gruppi giovanili, osservando come queste influenzino stili di vita e identità collettive.
La musica non è solo un sottofondo nella vita quotidiana; essa svolge un ruolo fondamentale nell’organizzazione sociale. I suoni e i ritmi contribuiscono a definire contesti sociali, abitudini quotidiane ed eventi ritualizzati che caratterizzano la nostra esistenza. La presenza costante della musica arricchisce le interazioni sociali, rendendo ogni esperienza più significativa.
Il programma degli incontri
Il programma degli eventi è curato da Luisa Stagi in collaborazione con il Laboratorio di Sociologia Visuale dell’Università di Genova e Forevergreen/Electropark. Gli appuntamenti sono pensati per coinvolgere diversi pubblici attraverso performance live ed esperienze immersive nel panorama musicale genovese.
Il primo incontro si svolgerà martedì 1° aprile nella Sala del Maggior Consiglio alle ore 18. Durante questo evento si discuterà della musica del Mediterraneo in relazione alle questioni migratorie; Pierfrancesco Pacoda affronterà il tema “Il linguaggio della musica“, mentre Iain Chambers presenterà “Mediterraneo Blues: tutta ‘nata storia“. A seguire ci sarà un dj set dal vivo con FILOQ che porterà sonorità ispirate alla cumbia, accompagnato dalle immagini create da Massimo Cannarella per il Laboratorio di Sociologia Visuale.
L’8 aprile sarà dedicato alla connessione tra la musica trap e le periferie urbane. Pietro Saitta e Sebastiano Benasso parleranno su “Trap: giovani, periferie e panici morali“. Dopo la discussione seguirà una performance dal vivo del DJ Kamo, noto per interpretare hip hop ed i suoi derivati visivi realizzati da Alberto Ligi Barboni.
Nel terzo incontro previsto per il 15 aprile si affronteranno le questioni di genere all’interno della cultura dance grazie all’intervento di Claudia Attimonelli su “Gender & Techno/logy“. Saranno presenti anche randomplay come DJ specializzata nel mondo clubbing insieme ai visual artist LIWBO.
Infine, il 29 aprile chiuderà il ciclo Tobia D’Onofrio parlando delle danze liberatorie nella cultura rave; l’incontro vedrà anche esibirsi DIT ZY accompagnato dai visual creativi realizzati da X.enne tramite tecnologie immersive fornite da Visual Substance.
Un progetto significativo per le nuove generazioni
Ilaria Bonacossa, direttrice della Fondazione Palazzo Ducale per la Cultura, ha espresso soddisfazione riguardo a questo ciclo d’appuntamenti: «Sono orgogliosa – ha dichiarato – perché mescola linguaggi diversi aprendo uno sguardo sulle giovani generazioni». Questo progetto rappresenta una tappa importante nel percorso avviato dalla fondazione verso nuovi pubblici interessati alla fruizione culturale contemporanea. La proposta musicale diventa così uno strumento fondamentale per favorire aggregazione sociale ed espressione dell’identità nei giovani.