Morti nel carcere di Sollicciano: ennesimo decesso per overdose e intervento del sindacato

Un nuovo episodio tragico scuote il carcere fiorentino di Sollicciano, dove un detenuto italiano di poco più di trent’anni è venuto a mancare. Secondo le prime informazioni, il decesso potrebbe essere il risultato di un’overdose. La notizia è stata riportata dal segretario generale regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Eleuterio Grieco, che ha descritto questo evento come l’ennesima morte in un penitenziario noto per la sua difficile situazione. Il carcere di Sollicciano, infatti, risulta teatro di diversi tragici eventi, con altri due suicidi già registrati quest’anno.

La situazione all’interno del carcere di Sollicciano

Il carcere di Sollicciano non è nuovo a episodi drammatici: la morte del detenuto trentenne si aggiunge a una lista crescente di tragedie. Solo nel 2025, il penitenziario ha già visto due suicidi: un giovane egiziano di 25 anni, che si è tolto la vita il 3 gennaio, e un romeno di 39 anni, deceduto il 15 febbraio. Questi avvenimenti sollevano interrogativi sulla gestione e sulla sicurezza dell’istituto penitenziario, riconosciuto da più parti come “fuori controllo”.

Grieco sottolinea come il sistema stia abbandonando i suoi doveri fondamentali di custodire e rieducare le persone in detenzione, rimarcando la necessità di una direzione stabile e di un comando capace di ripristinare ordine e sicurezza all’interno dei reparti. La mancanza di un adeguato supporto logistico e di personale formatosi per affrontare simili emergenze appare come un aspetto critico per la gestione quotidiana della struttura.

I dettagli sulla morte del detenuto

La morte del detenuto è stata seguita da un intervento immediato del personale della polizia penitenziaria, che ha provveduto a trasportarlo d’urgenza in ospedale dopo che era stato colto da un improvviso malore all’interno della sua cella. Secondo le informazioni emerse, nel luogo del decesso sono stati rinvenuti siringhe e materiale riconducibile all’uso di sostanze stupefacenti, facendo chiaramente emergere un problema di tossicodipendenza tra i detenuti.

Questo episodio mette in evidenza la difficile realtà che molti detenuti affrontano nel sistema penitenziario, alimentando il dibattito sulla necessità di un intervento integrato che affronti non solo la sicurezza, ma anche la salute mentale e fisica dei detenuti.

Richiesta di dialogo e intervento

A fronte di questa situazione allarmante, il sindacato Uilpa Polizia Penitenziaria ha formulato una richiesta per aprire un tavolo di discussione presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria . Grieco fa appello affinché le autorità competenti riconoscano la gravità della situazione e comincino a prendere delle misure significative, sollecitando un incontro per discutere dei problemi specifici di Firenze Sollicciano.

Secondo quanto pervenuto, il sindacato ha faticato a trovare un interlocutore disposto a esaminare i problemi. Si parla di un “muro di gomma” all’interno delle istituzioni, un’immagine che riflette il sentimento di impotenza e frustrazione di chi lavora quotidianamente in un ambiente sempre più difficile.

Con i recenti eventi che mettono in evidenza un clima di insicurezza crescente, appare cruciale che le autorità affrontino urgentemente le questioni sollevate e ripristinino la sicurezza e il rispetto del diritto alla vita, affrontando la spirale di degrado che affligge questo carcere.

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