Articolo del 26/02/2025
ore 18:20
di Mattia Gussoni Meteorologo
Neve in arrivo a bassa quota
Un cambiamento meteorologico di rilievo è atteso nel weekend del 1 e 2 marzo 2025, con nevicate che si spingeranno fino a quote relativamente basse. Secondo le previsioni, le regioni settentrionali dell’Italia, in particolare il Trentino Alto Adige, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, saranno le più interessate da questo fenomeno. Già a partire da mercoledì 26 febbraio, la neve ha iniziato a cadere, accumulandosi a quote di circa 900-1000 metri, grazie all’arrivo di correnti fredde provenienti dal Nord Europa.
Le regioni interessate dalle nevicate
Le prime avvisaglie di questo maltempo si sono manifestate mercoledì, quando località montane come Cortina d’Ampezzo (BL), Sappada (UD) e Canazei (TN) hanno registrato un abbondante manto nevoso. Questo evento è particolarmente favorevole per gli appassionati di sport invernali, che potranno godere di condizioni ideali per sciare e praticare altre attività sulla neve. La perturbazione in arrivo porterà a un ulteriore abbassamento delle temperature e a un’intensificazione delle precipitazioni, con la neve che si estenderà fino a quote collinari.
Previsioni per il weekend
Il weekend del 1 e 2 marzo si preannuncia ricco di eventi. Sabato, le nevicate interesseranno le Alpi e le Prealpi a partire dai 600-800 metri, mentre domenica si prevede un ulteriore abbassamento della quota neve, con fiocchi che potrebbero raggiungere le colline del Piemontese e dell’Interno Ligure. Questo cambiamento climatico è dovuto a un’ulteriore ondata di aria fredda in arrivo in Italia, che porterà con sé condizioni di maltempo e un rischio di nevicate tardive, anche a basse quote, nel mese di marzo.
Un inverno dinamico
La seconda parte dell’inverno 2025 si sta rivelando particolarmente attiva, come anticipato nelle previsioni delle scorse settimane. Gli esperti meteo avvertono che non si può escludere la possibilità di ulteriori colpi di coda da parte dell’inverno, con nevicate che potrebbero verificarsi anche in periodi inusuali per la stagione. Questo scenario potrebbe favorire un incremento delle attività sciistiche e un miglioramento delle riserve idriche, essenziali per la stagione primaverile.