Meta riprende l’uso dei dati pubblici per l’intelligenza artificiale in Europa dopo un anno di stop

Meta riprende l’uso dei dati pubblici di Facebook e Instagram per addestrare l’intelligenza artificiale, dopo un anno di sospensione, con approvazione delle autorità europee e nuove sfide legali in corso.
Meta riprende l'uso dei dati pubblici per l'intelligenza artificiale in Europa dopo un anno di stop - Socialmedialife.it

Meta ha annunciato il suo ritorno all’utilizzo dei dati provenienti dai post pubblici su Facebook e Instagram per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. Questa decisione arriva dopo quasi un anno di sospensione dovuta a preoccupazioni delle autorità irlandesi riguardo possibili violazioni della privacy. L’azienda utilizzerà non solo i post, ma anche commenti e interazioni con Meta AI, escludendo però le comunicazioni private su WhatsApp. La scelta è stata confermata dalle autorità europee, che hanno ritenuto che l’approccio iniziale fosse conforme alle normative vigenti.

Dettagli sull’utilizzo dei dati

Meta ha specificato che il nuovo programma coinvolgerà tutti i 27 Paesi dell’Unione Europea. Gli utenti saranno informati tramite una notifica riguardante la possibilità di opporsi all’uso dei loro dati. In particolare, la società ha chiarito che non utilizzerà informazioni relative a minori di 18 anni nel processo di addestramento dell’intelligenza artificiale.

L’obiettivo dichiarato da Meta è quello di sviluppare modelli linguistici più aderenti alla cultura e alla lingua delle diverse regioni europee. Dal 2007, infatti, l’azienda si avvale già dei testi e delle immagini condivisi dagli utenti maggiorenni per migliorare le proprie tecnologie.

Questa mossa giunge in un contesto complesso per Meta, caratterizzato da tensioni con le istituzioni europee legate sia alla privacy sia alle normative antitrust. Nel 2023, ad esempio, la compagnia aveva subito una multa significativa dalle autorità irlandesi per aver trasferito dati degli utenti verso gli Stati Uniti senza adeguate protezioni contro la sorveglianza governativa.

Le sfide legali in Europa

Le difficoltà legali affrontate da Meta non si limitano ai problemi sulla privacy; Bruxelles sta valutando anche potenziali violazioni del Digital Markets Act da parte della società fondata da Mark Zuckerberg. Le accuse principali riguardano comportamenti monopolistici: secondo Bruxelles, Meta avrebbe ostacolato la concorrenza impedendo agli utenti di scegliere servizi alternativi ai propri.

In questo contesto complesso si inserisce anche il coinvolgimento del presidente statunitense Donald Trump nella questione europea relativa a Meta; tuttavia i dettagli sulle sue azioni rimangono ancora poco chiari.

Problemi antitrust negli Stati Uniti

Oltre alle problematiche in Europa, anche negli Stati Uniti Meta sta affrontando sfide significative sul fronte antitrust. Recentemente è iniziato un processo cruciale presso il tribunale distrettuale di Washington dove si indaga se Facebook abbia infranto le leggi anti-monopolio attraverso pratiche come “compra e seppellisci”. La Federal Trade Commission accusa infatti Meta di aver acquisito Instagram e WhatsApp quando erano ancora startup emergenti al fine di eliminare concorrenti potenziali dal mercato.

La richiesta della FTC include la cessione delle due piattaforme social acquisite; attualmente Instagram rappresenta oltre il 50% del fatturato annuale totale dell’azienda negli Stati Uniti. Nonostante queste accuse gravi, Meta ribatte sostenendo che opera in un ambiente altamente competitivo con rivali come TikTok e Snap; inoltre sottolinea come tutte le acquisizioni siano state approvate dalle autorità competenti al momento della loro realizzazione.

Il futuro immediato dell’azienda appare quindi incerto tra nuove strategie commerciali ed esigenze normative sempre più stringenti sia in Europa che negli Stati Uniti.