Meta potrebbe affrontare un processo per i suoi dirigenti se non salda i debiti fiscali

Rinvio a giudizio per i dirigenti di Meta Platforms Ireland Limited per omessa dichiarazione dell’IVA superiore a 877 milioni di euro tra il 2015 e il 2021.
&Quot;Meta A Rischio Di Processo Per I Dirigenti Se Non Paga Debiti Fiscali&Quot; &Quot;Meta A Rischio Di Processo Per I Dirigenti Se Non Paga Debiti Fiscali&Quot;
Meta sotto pressione: possibili conseguenze legali per i dirigenti se non vengono pagati i debiti fiscali nel 2025

Possibile rinvio a giudizio per i dirigenti di Meta Platforms Ireland Limited

Si preannuncia un possibile rinvio a giudizio per i dirigenti di Meta Platforms Ireland Limited, già nota come Facebook Ireland Ltd, a causa di un’importante questione fiscale. La filiale irlandese del gigante tecnologico fondato da Mark Zuckerberg è accusata di aver omesso di dichiarare e pagare l’IVA per un ammontare superiore a 877 milioni di euro nel periodo compreso tra il 2015 e il 2021. La situazione potrebbe complicarsi ulteriormente se l’azienda non dovesse saldare i debiti con l’Agenzia delle Entrate italiana.

Inchiesta della Procura di Milano

La Procura di Milano ha avviato un’inchiesta che coinvolge la società irlandese, la quale ha tempo fino al prossimo mese di aprile 2025 per trovare un accordo con il fisco italiano e regolarizzare la propria posizione. Se Meta non dovesse cambiare la propria posizione, già espressa lo scorso dicembre, quando ha dichiarato di essere “fortemente in disaccordo” con le accuse, i pubblici ministeri Giovanna Cavalleri, Giovanni Polizzi e Cristian Barilli procederanno con l’azione penale. Questo caso rappresenterebbe un precedente in Italia riguardante le implicazioni fiscali e finanziarie legate ai dati degli utenti sui social media, in particolare su Facebook e Instagram.

Indagine condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria

L’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, ha rivelato che Meta Platforms Ireland Limited avrebbe fornito “servizi digitali agli utenti” italiani in cambio della raccolta e gestione dei dati personali per scopi commerciali. Si sostiene che ci sia stata una permuta tra beni diversi, il che implica che tali transazioni debbano essere soggette a tassazione ai fini dell’IVA.

Strategia di Meta e contestazioni

I rappresentanti di Meta, tuttavia, hanno sostenuto che non avrebbero dovuto presentare le dichiarazioni fiscali relative a questi servizi per un periodo di sette anni, cercando di evitare l’imposta. Questa strategia è stata oggetto di contestazione anche in un’inchiesta parallela che coinvolge Twitter International Unlimited Company, ora di proprietà di Elon Musk, accusata di un mancato versamento dell’IVA pari a 12,5 milioni di euro dal 2016 al 2022.

Scadenza per un accordo con l’Agenzia delle Entrate

La scadenza per raggiungere un accordo con l’Agenzia delle Entrate si avvicina, fissata per il mese di aprile. Le decisioni che verranno prese in questo frangente determineranno il futuro processuale dei due dirigenti indagati, uno dei quali è di nazionalità irlandese e l’altro indiana, che si sono succeduti alla guida della filiale.

Change privacy settings
×