Meta e la causa antitrust: i dati rivelano il predominio di iMessage su WhatsApp e Messenger

Nuove slide rivelano dati sull’uso delle app di Meta, contestando le accuse di monopolio della FTC e suggerendo una concorrenza significativa nel mercato della messaggistica istantanea.
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Le recenti slide diffuse in relazione alla causa antitrust che coinvolge Meta, la società madre di Facebook, Instagram, Messenger e WhatsApp, hanno suscitato un notevole interesse. Questi documenti mostrano dati significativi riguardo l’uso delle app di messaggistica e social network. La Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha accusato Meta di pratiche anticoncorrenziali da oltre quattro anni, sostenendo che l’azienda detenga un monopolio nel settore. Tuttavia, le nuove evidenze suggeriscono una realtà diversa.

Il contesto della causa antitrust contro Meta

La FTC ha avviato un’azione legale contro Meta nel 2020 con l’obiettivo di dimostrare che l’azienda esercita un controllo monopolistico sulle piattaforme social e di messaggistica. Le accuse si basano sull’affermazione che i prodotti offerti da Meta non abbiano concorrenti significativi sul mercato. In risposta a queste affermazioni, Meta ha cercato di difendersi presentando dati a sostegno della sua posizione.

Recentemente, durante una delle udienze del processo, sono emerse slide contenenti informazioni critiche riguardo alle quote d’utilizzo delle varie applicazioni nella categoria dei servizi di messaggistica. Nonostante alcune parti siano state censurate in modo superficiale nelle prime versioni dei documenti diffusi pubblicamente, è stato possibile recuperare informazioni chiave dopo la rimozione delle censure.

I dati sulle quote d’utilizzo delle app

Una volta analizzate le slide senza censure, è emerso un confronto diretto tra le percentuali settimanali d’utilizzo delle principali applicazioni del settore. Secondo quanto riportato nei documenti interni analizzati da AppleInsider e confermato da altre fonti affidabili nel settore tecnologico, iMessage risulta avere una quota d’utilizzo impressionante dell’88,39%. Questo dato indica che quasi 90 dispositivi su 100 hanno aperto l’app almeno una volta nell’arco della settimana.

Al contrario, nessuna delle app sviluppate da Meta raggiunge percentuali comparabili se considerate singolarmente. Questo mette in discussione direttamente le affermazioni secondo cui Meta detiene il monopolio nel mercato della messaggistica istantanea.

Inoltre viene sottolineata anche la crescente popolarità di altre piattaforme come TikTok e YouTube come concorrenti diretti nel panorama digitale attuale. Questi elementi potrebbero contribuire a rafforzare la posizione difensiva dell’azienda durante il processo legale in corso.

Le implicazioni per il futuro del caso

L’emergere di questi nuovi dati potrebbe avere ripercussioni significative sul risultato finale della causa antitrust contro Meta. Se dovesse risultare evidente che esistono alternative valide ai servizi offerti dall’azienda californiana – come dimostrano i numerosi utenti attivi su iMessage – ciò potrebbe indebolire ulteriormente le argomentazioni presentate dalla FTC.

Tuttavia è importante notare che il percorso legale è ancora lungo; ci vorranno probabilmente anni prima che si arrivi a una conclusione definitiva sulla questione del presunto monopolio esercitato da Meta nel settore dei social media e della messaggistica istantanea. Nel frattempo continueranno ad emergere nuovi dettagli man mano che procedono gli sviluppi processuali.

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