Meta AI debutta in Italia: dubbi sulla privacy e conformità alle normative europee

Meta AI è ora disponibile in Italia, ma solleva preoccupazioni sulla privacy e la conformità alle normative europee, con il Garante Privacy UE che esamina attentamente l’uso dei dati personali.
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Meta AI, l’intelligenza artificiale sviluppata dalla società di Mark Zuckerberg, è ora disponibile anche in Italia. Questo nuovo strumento si integrerà progressivamente nelle piattaforme Facebook, Instagram e Messenger. A differenza di altre applicazioni opzionali, Meta AI è già attiva su WhatsApp, uno dei canali di comunicazione più utilizzati sia dai cittadini che dalle imprese. Tuttavia, il lancio ha sollevato interrogativi significativi riguardo alla privacy degli utenti e alla conformità con le normative europee.

Implicazioni per la privacy degli utenti

Con l’introduzione di Meta AI sorgono domande cruciali sulle implicazioni per la privacy degli utenti. La piattaforma afferma di essere pienamente conforme al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati e al Digital Services Act , ma rimangono dubbi su come i dati vengano gestiti. In particolare, ci si chiede se i contenuti privati delle conversazioni possano essere utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale della compagnia.

Le aziende potrebbero dover aggiornare le loro politiche e termini di servizio per informare adeguatamente clienti e utenti riguardo a come vengono trattati i dati personali all’interno della nuova piattaforma. È fondamentale che gli utenti siano consapevoli delle modalità con cui le loro informazioni possono essere impiegate da Meta AI.

Inoltre, la questione dell’addestramento del modello linguistico è centrale nel dibattito attuale. Se i dati delle conversazioni venissero utilizzati senza un consenso esplicito da parte degli utenti, ciò potrebbe violare le normative vigenti in materia di protezione dei dati personali.

Il dossier sul tavolo del Garante Privacy Ue

L’Italia è tra i primi paesi dell’Unione Europea ad avere accesso a Meta AI; tuttavia, questo debutto ha attirato l’attenzione del Garante Privacy irlandese – la Data Protection Commission – che funge da autorità principale per il controllo su Meta a livello europeo. Negli ultimi mesi, la DPC ha esaminato attentamente il funzionamento della nuova intelligenza artificiale insieme ad altre autorità competenti nell’UE/SEE.

Recentemente un portavoce della DPC ha dichiarato che ci sono ancora questioni aperte relative a WhatsApp che necessitano chiarimenti prima che possa proseguire una sorveglianza completa sulla piattaforma. Nel 2024 era stata sospesa l’introduzione di Meta AI nei paesi europei fino a quando non fossero stati forniti chiarimenti sull’addestramento del modello linguistico dopo alcune denunce presentate dall’associazione Noyb , guidata dall’attivista Max Schrems.

Queste denunce avevano portato alla sospensione dei progetti legati a Meta da parte delle autorità irlandese e britannica nel tentativo di garantire una maggiore trasparenza nella gestione dei dati personali degli utenti europei.

Modifiche alle politiche aziendali

A seguito delle preoccupazioni sollevate dalle autorità competenti riguardo all’utilizzo dei dati personali nella formazione dell’intelligenza artificiale, Meta è stata costretta ad apportare modifiche significative alle sue politiche sulla privacy entro il 26 giugno 2024. Queste modifiche mirano non solo a garantire la conformità con il GDPR ma anche ad affrontare direttamente le preoccupazioni espresse dagli organi regolatori sui diritti degli utenti.

Il rinvio del lancio europeo della piattaforma IA rappresenta un passo importante verso una maggiore responsabilizzazione delle aziende tecnologiche nella gestione dei dati sensibili degli individui. Le nuove linee guida stabilite dalla DPC richiederanno probabilmente ulteriori adattamenti nelle modalità operative quotidiane sia per gli sviluppatori sia per gli utilizzatori finali della tecnologia offerta da Meta.

La situazione resta quindi in evoluzione mentre gli enti regolatori continuano a monitorare attentamente lo sviluppo e l’applicazione pratica dell’intelligenza artificiale nell’ambito europeo.