Meta Platforms, Inc. ha lanciato ufficialmente la sua intelligenza artificiale, Meta AI, in Europa dopo un lungo periodo di attesa. Questo nuovo servizio è ora accessibile su diverse piattaforme come WhatsApp, Facebook, Instagram e Messenger in 60 paesi, inclusa l’Italia. Tuttavia, la disponibilità non è ancora universale e gli utenti stanno vivendo una distribuzione graduale che ha generato frustrazione tra coloro che non hanno ancora visto apparire l’icona del chatbot sui loro dispositivi.
Come funziona Meta AI
Per utilizzare Meta AI basta cercare l’icona dedicata all’interno dell’applicazione scelta e avviare una conversazione. Una finestra di dialogo si aprirà permettendo agli utenti di interagire con il chatbot come se fosse un contatto normale. L’obiettivo principale è fornire risposte rapide a domande comuni e suggerimenti utili senza dover cambiare applicazione.
Gli utenti possono anche richiamare il servizio digitando @MetaAI seguito da una domanda o richiesta specifica. Una volta attivato, il chatbot può rispondere a quesiti su vari argomenti o suggerire contenuti correlati basati sulle preferenze dell’utente. Un aspetto interessante del sistema è la capacità di accedere a informazioni web in tempo reale per visualizzare post e reel pertinenti alle parole chiave inserite.
Tuttavia, alcuni utenti hanno segnalato ritardi nelle risposte del chatbot; questo potrebbe essere dovuto al carico elevato sui server durante le prime fasi del lancio. Nonostante l’entusiasmo generale per questa novità tecnologica, molti utenti lamentano che non riescono a vedere l’icona sul proprio dispositivo oppure preferirebbero non averla affatto.
Le preoccupazioni sulla privacy
Il lancio graduale di Meta AI è stato influenzato da questioni legate alla privacy e dalle normative europee molto rigorose in materia di protezione dei dati personali. Nel 2022, le autorità irlandesi avevano bloccato il rilascio dell’intelligenza artificiale a causa delle preoccupazioni relative all’utilizzo dei dati degli utenti per addestrare i modelli IA.
In risposta alle critiche ricevute, Meta ha apportato modifiche significative al sistema dichiarando che le conversazioni private rimarranno crittografate end-to-end e che i dati degli utenti europei non verranno utilizzati per addestrare il modello IA stesso. Nonostante queste rassicurazioni ufficiali da parte dell’azienda californiana, molti cittadini continuano ad avere timori riguardo alla sicurezza della propria privacy quando interagiscono con questa nuova tecnologia.
L’approccio cauto adottato da Meta include anche un dialogo continuo con gli enti regolatori europei per garantire conformità alle normative vigenti ed affrontare le preoccupazioni degli scettici riguardo alla presenza della nuova intelligenza artificiale nei loro dispositivi mobili.
La questione della disattivazione
Una delle domande più frequenti tra gli utenti riguarda la possibilità di disattivare Meta AI su WhatsApp: “Come si disattiva?”. Attualmente non esiste una risposta chiara a questo interrogativo poiché nessuna opzione specifica appare nelle impostazioni dell’applicazione stessa.
Anche chiedendo direttamente al chatbot informazioni sulla disattivazione si ottengono solo indicazioni vaghe senza soluzioni concrete disponibili nel percorso “impostazioni > chat”. Pertanto l’unica alternativa rimasta agli utenti insoddisfatti sembra essere quella di ignorare semplicemente la presenza dell’icona sullo schermo evitando interazioni dirette con essa.
È importante notare che la semplice presenza del simbolo nella lista delle chat non implica alcun monitoraggio delle conversazioni personali; secondo quanto comunicato da Meta stessa, l’assistente virtuale non entrerà mai attivamente nelle chat se non viene esplicitamente chiamata tramite comando @MetaAI. In sintesi: finché gli utenti scelgono consapevolmente se utilizzare o meno questo strumento innovativo rimangono protetti dalla propria privacy personale.