Giovedì, i mercati finanziari hanno mostrato segni di instabilità, con particolare attenzione rivolta a un possibile conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina. Dopo un breve periodo di ottimismo mercoledì, il clima è cambiato rapidamente, influenzando negativamente le criptovalute e le azioni.
Andamento del Bitcoin e delle criptovalute
Il valore del Bitcoin ha subito una flessione significativa giovedì, scendendo di circa il 4% sotto la soglia degli 80.000 dollari. Questo calo è avvenuto dopo che la criptovaluta aveva registrato un incremento superiore all’8% il giorno precedente. La discesa del Bitcoin si inserisce in un contesto più ampio di vendite nel mercato azionario, dove il Nasdaq ha perso il 5,5%, annullando gran parte dei guadagni ottenuti con un rally del 12% appena ventiquattro ore prima.
La reazione negativa dei mercati è stata amplificata dall’incertezza riguardo alle politiche tariffarie dell’amministrazione Trump. Gli investitori stanno monitorando attentamente le dichiarazioni ufficiali per comprendere come queste possano influenzare l’economia globale.
Le altre criptovalute non sono state risparmiate dal crollo: MicroStrategy ha visto una perdita dell’11,2%, mentre Coinbase e Marathon Digital hanno registrato rispettivamente cali dell’8,1% e del 9,3%. Questo scenario evidenzia come l’intero settore delle criptovalute stia affrontando sfide significative a causa della volatilità dei mercati tradizionali.
Impatto delle politiche tariffarie
La situazione si è aggravata quando è emersa la notizia che l’aliquota tariffaria totale sulla Cina sarebbe aumentata al 145%, rispetto al precedente dato errato del 125%. Questa informazione proviene da fonti ufficiali della Casa Bianca ed evidenzia come le misure commerciali stiano diventando sempre più severe. L’aliquota “reciproca” sui beni cinesi era già salita dall’84% al 125%, ma ora include anche una tassa aggiuntiva sul fentanil che porta l’impatto complessivo a livelli mai visti prima.
In risposta alle crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti, la Cina ha annunciato misure per ridurre le importazioni di film americani nel tentativo di controbilanciare i dazi imposti da Washington. Queste manovre segnano un ulteriore passo nella guerra commerciale tra i due paesi.
Reazioni nei mercati delle materie prime
In questo clima incerto per i mercati finanziari tradizionali e cripto, l’oro ha trovato spazio per crescere significativamente; giovedì ha raggiunto nuovi massimi storici toccando quota 3.168 dollari con un incremento del 3%. Questo aumento riflette spesso una fuga verso beni considerati rifugi sicuri durante periodi turbolenti come quello attuale.
Parallelamente all’aumento dell’oro, l’indice DXY – che misura la forza del dollaro USA rispetto ad altre valute – è sceso sotto quota 101. Questa flessione rappresenta una inversione netta rispetto ai guadagni accumulati nel mese precedente ed evidenzia ulteriormente quanto sia volatile attualmente il panorama economico globale.
Prospettive future secondo gli esperti
Kirill Kretov della piattaforma Cripto CoinPanel sottolinea che le prospettive macroeconomiche sono tutt’altro che sicure. Secondo Kretov, questo contesto politico carico rende difficile prevedere come evolveranno i sentiment degli investitori nelle prossime settimane o mesi. Le politiche commerciali in continua evoluzione possono avere effetti diretti sull’inflazione e complicare ulteriormente le decisioni della Federal Reserve riguardo alla politica monetaria futura.
L’esperto mette in guardia su quanto qualsiasi escalation nelle relazioni commerciali possa influire negativamente sulle dinamiche attuali dei mercati finanziari globalizzati. Con tali preoccupazioni all’orizzonte, gli operatori rimangono cautelosi nell’affrontare investimenti rischiosi fino a quando non ci sarà maggiore chiarezza sulle future politiche economiche statunitensi.