Mediobanca: l’ad di Mps riceve un bonus da 1 milione mentre si prepara l’assemblea

Il CEO di Monte dei Paschi, Luigi Lovaglio, riceve un bonus di 1 milione di euro mentre si discute l’offerta pubblica di Mediobanca, suscitando interrogativi su trasparenza e retribuzioni nel settore.
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In attesa dell’esito dell’assemblea riguardante l’offerta pubblica di acquisto su Mediobanca, il CEO di Monte dei Paschi di Siena , Luigi Lovaglio, ha già motivo per festeggiare. Il consiglio di amministrazione della banca ha approvato un bonus personale per Lovaglio pari a 1 milione di euro. Inoltre, con la recente riduzione della partecipazione del Tesoro nel capitale della banca senese, è stato eliminato il limite precedentemente fissato a meno di 500 mila euro per i dirigenti delle banche controllate dallo Stato. Questo cambiamento avviene in seguito alla vigilanza dell’Unione Europea sugli aiuti statali.

Bonus e retribuzioni nel settore bancario

Il bonus assegnato a Luigi Lovaglio rappresenta una cifra significativa rispetto alle retribuzioni medie degli altri dirigenti delle principali banche italiane. La decisione del cda arriva in un contesto dove le politiche retributive sono spesso oggetto di scrutinio pubblico e regolamentare, soprattutto quando si tratta di istituti finanziari con partecipazioni statali. La nuova situazione consente una maggiore flessibilità nella definizione delle compensazioni ai vertici aziendali.

La modifica al tetto salariale è vista come una risposta alle esigenze competitive del mercato bancario italiano, dove le istituzioni cercano talenti capaci e motivati che possano affrontare le sfide economiche attuali. Tuttavia, questo incremento nei compensi potrebbe sollevare interrogativi tra gli azionisti e i cittadini riguardo alla trasparenza e all’equità nelle pratiche retributive.

L’offerta pubblica su Mediobanca

Riguardo all’offerta presentata da Mediobanca, che sarà discussa nell’assemblea degli azionisti prevista per il 17 aprile prossimo, Davide Serra — fondatore del fondo Algebris — ha espresso il suo sostegno all’iniziativa: “Noi siamo azionisti; abbiamo deciso e voteremo a favore.” Serra ha descritto l’operazione come corretta e intelligente sottolineando che “i numeri parlano chiaro.” Questa affermazione indica una certa fiducia nell’approccio strategico adottato dalla direzione della banca senese.

L’approvazione dell’offerta potrebbe rappresentare un passo importante non solo per Mps ma anche per stabilire nuove dinamiche nel settore bancario italiano. Le aspettative sono alte tra gli investitori che vedono in questa operazione opportunità significative sia sul piano finanziario sia su quello strategico.

Risposta al proxi advisor Iss

Nel frattempo, Mps ha risposto alle raccomandazioni fornite dal proxi advisor Iss lo scorso venerdì. Quest’ultimo aveva suggerito agli azionisti della banca senese di votare contro l’aumento di capitale legato all’Ops proposta da Mediobanca. In una lettera inviata ai soci, Mps ha definito l’analisi fornita da Iss come “inaccurata e incompleta”, evidenziando che tale valutazione potrebbe risultare fuorviante per gli investitori.

La posizione ufficiale della banca chiarisce anche alcuni aspetti tecnici relativi alle offerte pubbliche non sollecitate: secondo quanto dichiarato da Mps, queste operazioni non prevedono normalmente attività approfondite sulla società target prima dell’acquisizione. Inoltre viene sottolineata la rilevanza delle transazioni precedenti concluse con successo nel mercato italiano seguendo modalità simili a quelle proposte ora.

Questa risposta mira quindi a rassicurare gli investitori sulla solidità dell’offerta presentata da Mediobanca ed evidenzia la volontà della direzione bancaria di mantenere aperti canali comunicativi chiari con i propri soci durante questo periodo cruciale.