medici italiani offrono cure gratuite e formazione agli operatori sanitari in uganda, migliorando la salute della comunità locale nel 2025
Oltre 170 pazienti visitati, di cui il 40% bambini tra i due e i sei anni, e 104 interventi chirurgici effettuati, tra anestesia locale e generale. Questi sono i risultati significativi della recente missione in Uganda, portata avanti da Cute Project. Fondata nel 2012, questa organizzazione no profit si dedica a fornire cure gratuite alle popolazioni di Paesi africani con accesso limitato alla sanità e a formare medici e operatori sanitari locali, in particolare nel settore della chirurgia plastica ricostruttiva.
La squadra, composta da chirurghi, anestesisti e infermieri italiani, è stata guidata dal dottor Daniele Bollero ed è tornata da Fort Portal, una cittadina situata al confine tra Ruanda e Congo. Durante la missione, i professionisti della salute hanno affrontato sfide notevoli, offrendo trattamenti a pazienti con gravi ustioni e altre condizioni mediche che necessitavano di interventi specialistici.
Il dottor Fabrizio Melfa, medico di Palermo e partecipante all’iniziativa, ha condiviso la sua esperienza, evidenziando l’impatto positivo di queste missioni sulla vita delle persone. “Quando fai esperienze simili, hai la sensazione di poter davvero cambiare la vita alle persone”, ha dichiarato Melfa. Ha sottolineato che in contesti come quello ugandese, la medicina estetica è praticamente assente, lasciando spazio solo a quella funzionale. “Un’ustione non curata correttamente può portare a cicatrici retraenti, causando disabilità e ostacolando il reinserimento nella vita attiva”, ha aggiunto, rimarcando l’importanza degli interventi chirurgici per restituire ai pazienti nuove opportunità.
Un caso emblematico è quello di Colline, un ragazzo di 12 anni che, a causa di una cicatrice adesiva provocata da un’ustione subita a sei anni in un incendio che ha portato alla morte dei suoi genitori, non riusciva a muovere la spalla. Dopo l’intervento dei medici italiani lo scorso anno, Colline ha riacquistato la funzionalità del braccio. “È tornato a trovarci quest’anno e solo la sua storia giustifica l’intera missione”, ha commentato Melfa, sottolineando l’importanza di ogni singolo intervento.
Oltre alle loro competenze, il team di Cute Project si impegna a fornire all’ospedale locale tutto il materiale sanitario necessario per le operazioni, parte del quale rimane a disposizione della struttura per garantire un’assistenza continua ai pazienti operati. Questo approccio non solo offre cure immediate, ma contribuisce anche a migliorare le capacità sanitarie locali, creando un impatto duraturo nel sistema sanitario ugandese.
This post was last modified on 1 Marzo 2025 14:20