“Tu quoque“, il nuovo film di Maurizio Battista, arriva nelle sale italiane il 3 aprile grazie a Nexo Studios. Questo lavoro rappresenta una delle opere più personali dell’attore e comico romano, che si cimenta in un mix di commedia e dramma. La pellicola esplora i difetti degli italiani, con particolare attenzione ai romani, offrendo momenti di riflessione attraverso una narrazione che si muove tra satira e introspezione.
Un cast ricco per una storia originale
Il film è diretto da Gianni Quinto e vede la partecipazione di un cast variegato che include Paolo Triestino nel ruolo di Giulio Cesare, Francesca Antonelli come Calpurnia e Guglielmo Poggi nei panni del figlio Edoardo. Al centro della trama c’è Massimo Quinto , un sessantenne in difficoltà economiche con un matrimonio fallito alle spalle. La sua vita prende una piega inaspettata quando riceve notizie preoccupanti sulla sua salute e subisce un incidente in scooter.
Dopo questo evento drammatico, Massimo si ritrova magicamente nell’antica Roma. Qui le sue conoscenze moderne gli permettono di affrontare situazioni comiche ma anche significative per i cittadini dell’epoca. Il personaggio principale non solo interagisce con figure storiche come Giulio Cesare ma ha anche l’opportunità di riconsiderare le scelte fatte nella sua vita grazie all’aiuto di una strega/aruspice interpretata da Lucianna De Falco.
Tematiche profonde tra risate e lacrime
Maurizio Battista ha dichiarato che “A una certa età i sentimenti ti ammorbidiscono”, riflettendo su come la nostalgia possa influenzare la percezione della propria vita. Nel film emergono diversi malesseri personali vissuti dall’attore stesso, rendendo l’opera non solo divertente ma anche toccante. L’intento è quello di trasmettere emozioni vere agli spettatori; secondo Battista, “abbiamo più bisogno [di emozioni] quando cresciamo”.
La commedia satirica non si limita a far ridere: affronta temi universali legati alla famiglia, ai rapporti interpersonali e alla ricerca del senso della vita attraverso esperienze passate ed eventi imprevisti.
Un approccio innovativo alla commedia italiana
“Tu quoque” rappresenta quindi non solo il ritorno al cinema per Maurizio Battista dopo anni trascorsi principalmente sui palcoscenici teatrali o davanti alle telecamere televisive; è anche un tentativo audace di reinterpretare la tradizione della commedia italiana attraverso uno sguardo fresco sull’antichità romana.
Battista ha affermato: “Non pensavamo certo di fare un film da Oscar”, riconoscendo le limitazioni del progetto ma sottolineando l’impegno profuso nella realizzazione della storia. L’obiettivo era creare qualcosa capace sia di strappare sorrisi sia evocare qualche lacrima nel pubblico.
Con questa nuova opera cinematografica, Maurizio Battista continua a dimostrare il suo talento nel mescolare comicità e profondità emotiva, mantenendo viva la tradizione dei grandi nomi della commedia italiana mentre cerca nuove strade narrative.