Massimo Ferretti accusa Adilma di aver orchestrato il piano per l'omicidio di Fabio Ravasio, un caso che scuote l'Italia nel 2025
“Il piano per l’omicidio di Fabio Ravasio è stato orchestrato da Adilma“. Queste le dichiarazioni di Massimo Ferretti, un barista di Parabiago, in provincia di Milano, ex compagno della 49enne Adilma Pereira Carneiro, attualmente sotto processo insieme ad altre cinque persone per l’omicidio del compagno della donna, Fabio Ravasio. L’udienza si svolge presso la Corte d’Assise del tribunale di Busto Arsizio, presieduta dal giudice Giuseppe Fazio.
Ferretti, che ha già espresso il suo rammarico ai familiari della vittima e ha richiesto di partecipare a un programma di giustizia riparativa, ha ribadito in aula quanto dichiarato in precedenza al pubblico ministero Ciro Caramore durante l’interrogatorio immediatamente successivo al suo arresto, avvenuto a fine agosto 2024, a poche settimane dalla morte di Ravasio. “Ero a conoscenza dei piani e non ho fatto nulla per fermarli”, ha affermato Ferretti, rilasciando dichiarazioni spontanee e raccontando di come abbia conosciuto Adilma nel suo bar, dove si è innamorato di lei.
Il barista ha descritto il loro legame come “strano e patologico”, spiegando che Adilma lo trattava male, ma lui non riusciva a distaccarsi. Ferretti ha raccontato che la 49enne descriveva Ravasio come un uomo violento e, quando qualcuno le suggeriva di lasciarlo, lei rispondeva di avere paura. “A giugno 2024, l’idea di ucciderlo ha cominciato a prendere forma”, ha affermato Ferretti. Ha aggiunto che Adilma aveva considerato l’idea di ingaggiare un sicario, accusandolo di essere troppo codardo per farlo. Tuttavia, la donna non disponeva dei fondi necessari per pagare un killer, quindi si è pensato di simulare un incidente.
Inizialmente, Marcello Trifone, il secondo marito di Adilma, avrebbe dovuto guidare l’auto, ma Ferretti ha rivelato che “lei non si fidava di lui”. Alla fine, il conducente è diventato Igor Benedito, il figlio di Adilma, sempre su sua indicazione.
Nelle prossime udienze, altri due imputati sono attesi a rendere dichiarazioni spontanee, contribuendo così a far luce su questo inquietante caso che ha scosso la comunità locale.