“Mario e Maria” è un’opera teatrale che combina elementi di commedia e tragedia, creata dal Collettivo Poetic Punkers. Fondato nel 2014 a Bruxelles da Natalia Vallebona e Faustino Blanchut, il collettivo si distingue per l’originalità del suo linguaggio artistico, frutto dell’incontro tra danza contemporanea e teatro fisico. L’opera affronta tematiche attuali con uno stile poetico e dissacrante, esplorando le contraddizioni della società moderna.
La trama di “Mario e Maria”
L’opera racconta la storia di un uomo che si presenta come figlio bastardo del nostro tempo. Attraverso una narrazione intima, egli condivide le sue esperienze senza vergogna nella ricerca del perdono personale. A supportarlo ci sono tre interpreti che rappresentano i suoi dipendenti modello. Insieme cercano di liberarsi dalle catene dello schema patriarcale in cui sono intrappolati. La satira sociale emerge chiaramente nel modo in cui l’uomo riflette sul proprio comportamento, criticando le norme sociali che spesso vengono accettate senza interrogarsi.
La struttura narrativa permette al pubblico di immergersi in una riflessione profonda sulla mascolinità tossica e sulle aspettative sociali legate al genere. Con ironia ed elementi comici, “Mario e Maria” affronta questioni serie come il machismo, invitando sia uomini che donne a comprendere se stessi meglio per evolversi insieme ai cambiamenti della società contemporanea.
Il Collettivo Poetic Punkers: un viaggio artistico
Il Collettivo Poetic Punkers è nato dall’incontro tra Natalia Vallebona e Faustino Blanchut, due artisti provenienti da ambiti diversi: danza contemporanea per Vallebona e teatro fisico per Blanchut. Questa fusione ha dato vita a progetti interdisciplinari caratterizzati da virtuosismo fisico dei performer coinvolti.
I membri del collettivo vivono in modo nomade da anni; questa scelta non è stata pianificata ma piuttosto dettata dalle circostanze della loro carriera artistica. Tale modalità consente loro di sviluppare i propri progetti in diverse nazioni europee come Italia, Francia, Svizzera e Belgio. In ogni paese visitato riescono a costruire reti collaborative con teatri locali ed eventi culturali che sostengono la loro ricerca creativa.
Un approccio inclusivo alla creazione teatrale
Natalia Vallebona e Faustino Blanchut promuovono anche l’importanza dell’inclusività nei loro lavori teatrali. Da anni integrano pratiche inclusive nelle loro produzioni attraverso seminari destinati alla comunità locale; questi incontri permettono anche ai performer amatoriali di partecipare attivamente alle opere realizzate dal collettivo.
Questa strategia mira non solo a difendere “l’art vivant” contro l’invasione della realtà virtuale ma anche ad avvicinare un pubblico più vasto all’arte performativa contemporanea. Creano opere accessibili attraverso una ricerca intellettuale approfondita combinata con una messa in scena pensata per tutti gli spettatori.
In questo contesto si inserisce “Mario e Maria”, opera popolare concepita per stimolare la riflessione critica su temi complessi utilizzando il linguaggio semplice ma incisivo del teatro comico-tragico.