“Mamma chiede al ministro: solo 9 ore di scuola per mio figlio autistico e iperattivo”

La madre di un alunno autistico denuncia la limitazione a nove ore settimanali di lezione, richiedendo supporto per garantire il diritto all’istruzione e all’inclusione scolastica.
&Quot;Mamma Chiede Al Ministro Per Un Supporto Scolastico Adeguato Per Il Figlio Autistico E Iperattivo Con Sole 9 Ore Di Scuola.&Quot; &Quot;Mamma Chiede Al Ministro Per Un Supporto Scolastico Adeguato Per Il Figlio Autistico E Iperattivo Con Sole 9 Ore Di Scuola.&Quot;
mamma chiede al ministro per un aumento delle ore di scuola per il figlio autistico e iperattivo nel 2025, evidenziando le sfide educative e sociali

Imma, madre di un alunno di quinta elementare di una scuola a Marano, in provincia di Napoli, ha sollevato una grave denuncia: suo figlio, affetto da autismo e iperattività, può frequentare solo nove ore di lezione a settimana. La madre rivendica il diritto all’istruzione per il suo bambino, evidenziando che la scuola ha limitato le ore di frequenza a causa delle difficoltà comportamentali del ragazzo.

Richiesta di supporto all’ufficio scolastico

Assieme al suo avvocato, Imma ha inviato una lettera all’ufficio scolastico regionale e al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, per richiedere supporto. “Mio figlio deve poter frequentare la scuola come tutti gli altri bambini e ha diritto all’integrazione e all’inclusione per tutte le ore”, afferma con fermezza. Ha anche contattato l’associazione “La Battaglia di Andrea” per ricevere assistenza nella sua lotta.

Ore di lezione ridotte e condizioni imposte

Secondo quanto riportato da Imma, il suo bambino non può frequentare la scuola il martedì e il giovedì, ma solo il lunedì, mercoledì e venerdì, per un totale di circa tre ore al giorno. Questa limitazione rappresenta una significativa riduzione delle ore di lezione, imposta dalla dirigente scolastica su indicazione dei professionisti sanitari dell’ASL Napoli 2 Nord che seguono il bambino.

Il diritto a un adeguato supporto scolastico

Imma sottolinea che suo figlio è un bambino con disabilità riconosciuta dalla legge 104, il che implica il diritto a un adeguato supporto scolastico. “Ritengono che sia ingestibile e ho cercato più volte di dialogare con la scuola, che si è dichiarata disponibile ad accoglierlo per tutte le ore a cui ha diritto, ma solo a condizione che segua una terapia farmacologica adeguata”, spiega la madre. Ha cercato aiuto in vari modi, ma si è sentita spesso ostacolata, ricevendo minacce di segnalazione ai servizi sociali nel caso non collaborasse.

La reazione dell’associazione “La Battaglia di Andrea”

Asia Maraucci, presidente dell’associazione “La Battaglia di Andrea”, ha commentato la situazione, affermando che, se quanto raccontato da Imma fosse confermato, si tratterebbe di un fatto estremamente grave. “È fondamentale approfondire questa questione. Abbiamo già messo in contatto la famiglia con i nostri avvocati, Sergio Pisani e Vincenzo Grimaldi, che stanno agendo nel migliore interesse del bambino”, ha dichiarato Maraucci. La presidente ha espresso fiducia nelle istituzioni, nel ministro Giuseppe Valditara e nel direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Ettore Acerra, convinta che la situazione possa essere risolta positivamente.

Change privacy settings
×