Il mediometraggio “Upshot” della regista palestinese Maha Haj sarà proiettato giovedì 10 aprile alle ore 21 presso il cinema La Compagnia. Insieme alla giornalista Maria Nadotti e al produttore Paolo Benzi, la Haj esplorerà le tematiche del film, che affronta il dramma della Palestina in modo indiretto, attraverso la vita quotidiana di una coppia di anziani.
La trama di “Upshot”
“Upshot” narra la storia di un’anziana coppia che vive isolata in una fattoria. Le loro giornate sono scandite da lavori domestici e discussioni animate riguardo ai loro cinque figli. Questo apparente idillio viene interrotto da una visita inaspettata che costringe i protagonisti a confrontarsi con verità scomode e dolorose. Il film non mostra direttamente gli eventi violenti legati al conflitto arabo-israeliano, ma si concentra sulle conseguenze psicologiche che ne derivano per chi vive in questa realtà complessa.
Maha Haj ha già dimostrato il suo talento nel panorama cinematografico internazionale con il suo precedente lavoro, “Mediterranean Fever“, premiato a Cannes nel 2022 per la migliore sceneggiatura nella sezione Un Certain Regard. Anche in questo caso, l’autrice utilizza storie personali come metafore delle tensioni più ampie tra israeliani e palestinesi.
L’approccio narrativo della regista
La scelta narrativa di Maha Haj è quella di non rappresentare direttamente la violenza ma piuttosto le emozioni dei personaggi coinvolti nel conflitto. In un’intervista ha spiegato: “Il focus del film non è tanto sull’immaginare una realtà alternativa quanto sulla vita dopo una perdita”. I protagonisti si creano una nuova esistenza attraverso bugie e illusioni, cercando di affrontare il dolore quotidiano causato dalla tragedia.
Questo approccio permette allo spettatore di riflettere su come le persone possano trovare modi per andare avanti anche dopo esperienze devastanti. La regista sottolinea l’importanza dell’esistenza quotidiana dei suoi personaggi: “Vivere giorno per giorno diventa essenziale quando ci si trova ad affrontare situazioni così difficili”.
Ispirazione reale dietro la storia
Le riprese del film sono state effettuate nel nord della Palestina, precisamente in Galilea. Sebbene non sia basata su un fatto specifico accaduto recentemente, Maha Haj ha rivelato che l’idea è stata influenzata da un evento reale avvenuto anni fa: “Lessi di un dottore che aveva perso tutte le sue sette figlie durante un attacco israeliano”. Questa tragica esperienza ha ispirato parte della narrazione emotiva presente nel film.
Tuttavia, pur essendo collegata a tale vicenda umana profonda, la storia raccontata in “Upshot” rimane originale e distinta rispetto all’evento reale descritto dalla regista.
Riflessioni sul contesto attuale
Maha Haj ha realizzato “Upshot” prima degli eventi drammatici accaduti il 7 ottobre scorso. Ha affermato: “Ho scritto la sceneggiatura nei mesi precedenti a quella data; quindi ho vissuto tutto ciò prima dell’escalation recente”. Se avesse girato il film dopo quegli eventi? Secondo lei sarebbe stato diverso: “Ora sono molto più arrabbiata rispetto a quando ho scritto”, evidenziando come i sentimenti possano influenzare profondamente l’arte creativa.
La sua condizione personale – essere palestinese con cittadinanza israeliana – aggiunge ulteriore complessità alla sua visione artistica e alla sua interpretazione delle dinamiche sociali ed emotive presenti nella sua opera cinematografica.
Maha Haj conclude evitando commenti diretti sulla propria condizione politica: “Siamo palestinesi; qualsiasi cosa dicessi avrebbe inevitabilmente letture politiche”. Con queste parole mette in luce quanto sia delicata e stratificata la questione identitaria nella regione mediorientale contemporanea.