L’Università di Udine ha recentemente completato un’importante operazione di restauro e ricostruzione della prima edizione del film documentario “La Guerra d’Italia a 3000 metri sull’Adamello”, realizzato nel 1916 da Luca Comerio. Questo film, che dura circa un’ora e mezza, offre una testimonianza visiva degli eventi del primo conflitto mondiale sul fronte alpino italiano, in particolare nel Gruppo dell’Adamello, tra le province di Brescia e Trento. La pellicola si concentra sugli eventi accaduti nell’aprile del 1916 ed è frutto delle riprese effettuate da Comerio e altri operatori durante l’inizio della cosiddetta “Guerra bianca”.
Anteprima al Trento Film Festival
Il restauro del film sarà presentato in anteprima nazionale mercoledì 30 aprile alle ore 21 presso il Supercinema Vittoria di Trento, nell’ambito del Trento Film Festival. Questo festival è riconosciuto come uno dei più importanti eventi dedicati al cinema di montagna e all’esplorazione. La proiezione rappresenta non solo un’opportunità per rivedere un pezzo significativo della storia cinematografica italiana ma anche per riflettere su come la guerra abbia influenzato la vita nelle regioni alpine.
Il team dietro il restauro
Il progetto di recupero è stato portato avanti da un team composto da esperti dell’Università di Udine, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Provincia autonoma di Trento. I membri chiave includono Simone Venturini, Gianandrea Sasso e Serena Bellotti dell’Ateneo friulano insieme a Daniela Pera della Soprintendenza. Il Ministero della cultura – Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio ha fornito supporto finanziario al progetto.
L’attività ha visto anche la partecipazione attiva de La cineteca del Friuli e dell’Archivio storico Luce – Cinecittà. Sono stati utilizzati materiali provenienti da diverse istituzioni culturali italiane tra cui la Fondazione Cineteca di Bologna, la Fondazione Cineteca Italiana di Milano e vari musei dedicati alla Grande Guerra.
Un progetto più ampio
Il lavoro su “La Guerra d’Italia a 3000 metri” fa parte di una campagna più ampia promossa dall’Università di Udine per il recupero e la valorizzazione dei film documentari storici legati alla Grande Guerra. Tra i lavori già completati c’è anche il recupero de “La battaglia dall’Astico al Piave”. Attualmente sono in fase avanzata altri progetti riguardanti titoli come “Gloria” e “Guerra nostra”, sempre in collaborazione con l’Archivio storico Luce – Cinecittà.
Dettagli sulla versione restaurata
L’attuale versione restaurata attesta oltre 1.645 dei 2.237 metri registrati dal “visto di censura” datato 30 maggio 1916 ed è basata sul programma originale presentato al Teatro “Dal Verme” a Milano durante alcune anteprime storiche del film stesso. Questo programma include informazioni dettagliate sui novanta intertitoli presenti nella pellicola originale così come sulla struttura suddivisa in sei parti.
Chi era Luca Comerio?
Luca Comerio nacque nel 1878 a Milano ed era appassionato sia d’arte che fotografia fin dalla giovane età; iniziò infatti come assistente nello studio del pittore fotografo Belisario Croci, amico della sua famiglia. Questa esperienza lo portò ad approfondire le sue competenze nella fotografia cinematografica, diventando uno dei pionieri italiani nel reportage cinematografico tra gli anni Dieci fino agli anni Venti sia in Europa che in Africa.
Comerio fu uno degli operatori autorizzati durante i primi periodi della Grande Guerra; grazie ai suoi documentari ci ha lasciato alcune delle immagini più significative legate ai conflitti bellici dell’epoca rendendolo una figura centrale nella storia del cinema italiano.
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