L’Unione Europea sta valutando l’implementazione di un nuovo strumento per rispondere alle minacce di dazi selettivi da parte degli Stati Uniti , in particolare sotto la presidenza di Donald Trump . Un portavoce della Commissione Europea ha avvertito che Washington potrebbe decidere di applicare tariffe commerciali solo su alcune delle 27 nazioni membri dell’Unione, creando così una frattura tra gli Stati. In risposta, Bruxelles sta preparando una misura potenzialmente decisiva: lo strumento anti-coercizione, concepito per contrastare pressioni e ricatti da parte di partner commerciali. Questo meccanismo richiede una maggioranza qualificata tra i governi dell’Unione per essere attivato, ma, una volta approvato, permetterebbe una rappresaglia collettiva , senza possibilità di defezioni, gestita direttamente da Bruxelles.
Attualmente, l’Unione Europea sembra propensa a evitare conflitti diretti . Durante un incontro con il premier britannico post-Brexit, Keir Starmer, Trump ha criticato l’Unione, dichiarando che essa è “dura con noi”. Ha anche menzionato le conseguenze del regime IVA , che non è un dazio ma colpisce solo i consumatori finali, come confermato dalle autorità europee. Nonostante ciò, Trump ha mostrato ottimismo riguardo a un possibile accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito , dove i dazi non sarebbero necessari. La Commissione Europea ha ribadito l’importanza della cooperazione, sottolineando come il mercato unico europeo abbia facilitato il commercio e attratto investimenti americani. L’esecutivo dell’Unione ha evidenziato la necessità di proteggere i propri consumatori e aziende in caso di attacchi commerciali da parte degli Stati Uniti.
I rischi per l’agroalimentare italiano
L’imposizione di dazi al 25% sulle importazioni europee potrebbe avere conseguenze devastanti per il settore agroalimentare italiano , con stime che parlano di perdite fino a 2 miliardi di euro, secondo quanto dichiarato da Coldiretti. Durante un summit a Parigi sulla siderurgia, il ministro delle Imprese e del Made in Italy , Adolfo Urso, ha sottolineato che l’Italia, come molti altri Paesi, desidera evitare una guerra commerciale , poiché non è il momento di dividere l’Occidente. Il ministro delle Finanze francese, Éric Lombard, ha chiarito la posizione dell’Unione Europea durante una riunione del G20 a Città del Capo, in Sudafrica . Lombard ha affermato che se Trump dovesse applicare dazi del 25% sulle importazioni europee, l’Unione risponderebbe con misure simili, innescando una contesa che potrebbe compromettere la relazione commerciale più integrata al mondo, con un volume d’affari di 1600 miliardi di euro nel 2023. Questo scenario si inserisce nel contesto di un’iniziativa simile da parte di Washington nei confronti di altri alleati tradizionali, come Messico e Canada, dove i dazi entreranno in vigore martedì prossimo senza proroghe.
Il sondaggio e le reazioni negli Stati Uniti
Un recente sondaggio condotto dal Washington Post ha rivelato che la maggioranza degli statunitensi si oppone all’imposizione di tariffe sui prodotti messicani, con il 59% degli intervistati contrari. La situazione è ancora più critica per quanto riguarda le misure contro il Canada , con il 64% degli americani che si oppone a tali dazi. Il clima teso tra le principali economie globali ha influenzato anche il G20 in Sudafrica , dove la riunione dei ministri delle Finanze si è conclusa senza un accordo sul comunicato finale, un evento insolito. La presidenza ha diffuso solo un riassunto delle discussioni, senza menzionare i dazi, ma ha espresso un sostegno generale alla cooperazione multilaterale. Questo contesto difficile si inserisce nei primi 40 giorni di Trump alla Casa Bianca , un periodo già segnato da tensioni e conflitti commerciali. Con altri 1400 giorni di mandato davanti, le dinamiche internazionali potrebbero subire ulteriori cambiamenti significativi.