Luca De Fusco: il percorso verso la stabilizzazione dei lavoratori del Teatro di Roma

Luca De Fusco, direttore artistico del Teatro di Roma, annuncia la stabilizzazione di trenta lavoratori grazie a un emendamento bipartisan, affrontando le sfide burocratiche e promuovendo una gestione più trasparente.
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Luca De Fusco, attuale direttore artistico del Teatro di Roma, ha recentemente condiviso i dettagli della sua lotta per la stabilizzazione dei lavoratori dell’ente. Dopo un lungo e complesso iter burocratico, il 17 aprile è stato approvato un emendamento parlamentare bipartisan che consentirà la stabilizzazione di circa trenta dipendenti tra amministrativi e tecnici. Questo risultato rappresenta una tappa importante nella gestione del teatro romano e riflette le sfide affrontate da De Fusco e dal presidente Francesco Siciliano.

La situazione iniziale al Teatro di Roma

Quando Luca De Fusco è arrivato al Teatro di Roma nel gennaio 2024, ha subito notato una serie di problematiche legate alla precarietà lavorativa. Le situazioni temporanee erano diventate croniche e necessitavano interventi urgenti. I due commissari precedenti avevano espresso l’impossibilità a risolvere tali questioni, lasciando così il compito a De Fusco che si è assunto l’onere con determinazione.

Il primo passo verso la risoluzione delle problematiche è stato quello di sensibilizzare le istituzioni locali. In breve tempo, la Regione Lazio ha stanziato 600 mila euro per sostenere i lavoratori in difficoltà, mentre il Comune ha contribuito con ulteriori 300 mila euro. Tuttavia, questo primo supporto finanziario non ha rappresentato che un aspetto superficiale della questione; le vere difficoltà sono emerse successivamente.

Le sfide burocratiche affrontate

Uno degli aspetti più complicati del processo è stata l’interazione con diverse normative statali che sembravano contraddirsi tra loro. Inizialmente, un articolo della Finanziaria aveva creato confusione riguardo alle assunzioni necessarie nel settore culturale; successivamente anche il Decreto Cultura si era rivelato problematico in quanto limitava le possibilità d’assunzione.

De Fusco racconta come ci siano stati momenti critici in cui tutto sembrava bloccarsi: “Ci siamo trovati più volte davanti a paradossi legislativi”, afferma. Nonostante queste difficoltà apparenti, grazie alla composizione plurale della governance attuale del teatro e al dialogo costante tra i vari attori coinvolti – inclusi politici locali – si è riusciti a trovare una soluzione condivisa.

L’emendamento bipartisan: un passo decisivo

La chiave per superare gli ostacoli burocratici si trova nell’emendamento bipartisan approvato lo scorso aprile. Grazie all’impegno collettivo dei membri della governance teatrale e all’attività dell’Agis sotto la presidenza di Francesco Giambrone, sono state avviate trattative fruttuose con i parlamentari sia del centrodestra sia del centrosinistra.

Federico Mollicone è stato uno dei principali firmatari dell’emendamento che permette ora ai lavoratori dei teatri nazionali di essere stabilizzati dopo anni di precariato. Questo sviluppo segna una svolta significativa nella storia recente del Teatro di Roma ed evidenzia l’importanza della collaborazione interpartitica su temi culturali fondamentali per il Paese.

Prospettive future per i lavoratori

Con l’approvazione dell’emendamento bipartisan ora ci si chiede quali saranno i prossimi passi verso la stabilizzazione definitiva dei dipendenti coinvolti nel progetto teatrale romano. Luca De Fusco prevede tempi relativamente brevi ma sottolinea anche l’importanza della pubblicazione tempestiva dei bandi necessari per coprire vari profili professionali richiesti dal teatro stesso.

De Fusco fa riferimento anche ad esperienze passate dove bandi poco trasparenti avevano creato malcontento tra gli aspiranti candidati: “I nostri bandi saranno diversi”, promette assicurando maggiore chiarezza rispetto alle selezioni future.

Riflessioni sulla direzione artistica

Dopo quindici mesi alla guida artistica del Teatro di Roma, Luca De Fusco esprime soddisfazione riguardo ai risultati ottenuti finora ma riconosce anche aree da migliorare come ad esempio l’attività internazionale che dovrebbe diventare parte integrante delle programmazioni future piuttosto che episodica.

Inoltre menziona come sia fondamentale riposizionare il teatro romano nelle classifiche nazionali affinché possa tornare a occupare posizioni significative nel panorama culturale italiano contemporaneo.

Infine c’è grande attesa riguardo alla riapertura dello storico Teatro Valle; secondo quanto dichiarato dal sindaco Roberto Gualtieri sarà restituito alla città durante la stagione teatrale ‘25-26‘.

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