Livanova risarcisce Brescia con 250 milioni per l'inquinamento della Caffaro, secondo la decisione della Cassazione nel 2025
La multinazionale Livanova, che ha acquisito Sorin (ex Snia), è stata condannata dalla Cassazione a versare un risarcimento di 250 milioni di euro al Comune di Brescia. Questa somma è destinata a compensare i danni causati dall’inquinamento del sito Caffaro, un’area di rilevanza nazionale situata alle porte della città lombarda.
Il sindaco di Brescia, Laura Castelletti, ha sottolineato l’importanza di questa sentenza, ribadendo un principio fondamentale: “Chi inquina paga”. Inoltre, Castelletti ha manifestato l’intenzione di richiedere un tavolo operativo al ministero, per collaborare con la Regione e definire le modalità più efficaci per utilizzare questi fondi a favore della comunità bresciana.
La problematica dell’inquinamento legato alla Caffaro affonda le radici in decenni di attività industriale, che hanno avuto un impatto significativo sull’ambiente e sulla salute pubblica. La sentenza della Cassazione rappresenta un passo cruciale verso la giustizia ambientale e il riconoscimento delle responsabilità aziendali nei confronti delle comunità locali.
Il risarcimento di 250 milioni di euro non è solo una cifra considerevole, ma invia anche un messaggio forte ad altre aziende operanti in settori a rischio di inquinamento. Questa decisione potrebbe fungere da deterrente contro comportamenti irresponsabili e stimolare pratiche più sostenibili.
La Caffaro è stata al centro di numerosi dibattiti e controversie riguardanti la sua bonifica e il recupero ambientale. La sentenza odierna potrebbe accelerare i processi di risanamento e migliorare la qualità della vita per i cittadini di Brescia, che da anni affrontano le conseguenze di questa situazione.
In questo contesto, il sindaco Castelletti ha evidenziato la necessità di collaborare con le istituzioni per garantire un utilizzo efficace e trasparente dei fondi. La creazione di un tavolo operativo potrebbe rappresentare un’opportunità per coinvolgere diversi attori nella pianificazione e attuazione di interventi di bonifica e riqualificazione del territorio.
La decisione della Cassazione non è solo un traguardo per Brescia, ma costituisce un chiaro messaggio a livello nazionale sull’importanza della responsabilità ambientale e sulla necessità di proteggere il nostro patrimonio naturale per le generazioni future.
This post was last modified on 27 Febbraio 2025 15:49