La lipoproteina , o Lp, emerge come un’importante area di attenzione nella salute cardiovascolare. Riconosciuta come un fattore di rischio indipendente, la sua presenza può aggravare la condizione di quei pazienti che già affrontano altre problematiche legate al cuore. Questa componente dell’Ldl, rendendolo più aterogeno, può potenzialmente danneggiare i vasi sanguigni. Lo ha confermato Mario Crisci, dirigente medico presso l’Uoc Cardiologia Interventistica dell’Azienda Ospedaliera dei Colli a Napoli, durante un recente incontro a Milano organizzato da Novartis.
La natura medicale della lipoproteina
La lipoproteina è una sostanza genetica, il cui rilascio è regolato dal patrimonio genetico di ogni individuo. Grazie a un semplice esame del sangue, è possibile misurare i suoi livelli e avere una stima del valore presente nel corpo umano. Questa misurazione, effettuata una volta nella vita, offre informazioni rilevanti, dato che i valori tendono a rimanere stabili nel tempo, con oscillazioni minime. Ciò consente ai medici di effettuare una valutazione accurata del rischio cardiovascolare del paziente.
Crisci ha sottolineato l’importanza di non considerare la salute cardiovascolare in modo uniforme: il rischio di malattie cardiache varia da persona a persona. Questo varia in base a diverse caratteristiche cliniche, come il livello di colesterolo, la presenza di ipertensione, il tasso di glicemia e abitudini nocive come il fumo. Utilizzando indicatori clinici, i medici possono determinare lo score rischio del paziente, classificandolo in categorie da basso a molto elevato. Questa suddivisione aiuta a personalizzare il percorso di screening cardiovascolare e a stabilire eventuali obiettivi terapeutici.
Le sfide nella gestione della lipoproteina
Attualmente, uno dei principali problemi nella gestione dei pazienti con alti livelli di lipoproteina è l’assenza di farmaci specifici approvati per ridurre questa sostanza. Di fronte a questa mancanza, i medici sono costretti a concentrarsi su strategie indirette. Ad oggi, l’unica procedura riconosciuta in grado di abbattere significativamente i livelli di Lp è la plasmaferesi, una tecnica invasiva che non è applicabile a tutti i pazienti.
Crisci ha aggiunto che, nonostante la mancanza di farmaci specifici, la ricerca è in corso. Sono in fase di studio nuove tecnologie farmaceutiche, come gli Aso e i composti siRna , che promettono di ridurre in modo significativo la Lp e, di conseguenza, il rischio cardiovascolare. Queste nuove scoperte potrebbero cambiare il corso delle terapie nel trattamento dei pazienti ad alto rischio legato alla lipoproteina .
La necessità di screening cardiovascolare
L’accresciuto riconoscimento della lipoproteina come rischio cardiovascolare primario solleva questioni sull’importanza dello screening. Ogni paziente dovrebbe essere valutato in modo completo durante le normali visite di medicina generale o cardiologica. La misurazione dei livelli di Lp, insieme ad altri parametri, può guidare le decisioni terapeutiche e migliorare il monitoraggio della salute cardiovascolare nel lungo termine. Gli esperti raccomandano un approccio sistematico per identificare coloro che possono essere vulnerabili a gravi problemi cardiaci, considerando ogni aspetto della salute del paziente.
In sintesi, la lipoproteina rappresenta una nuova frontiera nella medicina cardiovascolare e la sua comprensione è fondamentale nella lotta contro le malattie del cuore. Con il continuo avanzamento della ricerca e delle tecnologie, si auspica che possano emergere nuove strategie terapeutiche.