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LinkedIn: Video Nativi e altre funzionalità (esplosive) in arrivo

LinkedIn pronto a introdurre nuove funzionalità all’insegno della multimedialità e della Content Curation.

LinkedIn, come le altre piattaforme di networking, non è mai doma. Sempre più indirizzata verso il primato non solo di social medium professionale ma anche di piattaforma di Business Development (senza dimenticare la nativa mission di strumento dedito al Job Recruiting), ha recentemente annunciato alcune nuove feature che promettono di rendere la creatura di Hoffman e soci una realtà votata sempre più al Visual Storytelling come mezzo di comunicazione precipuo nella creazione di relazioni efficaci, dentro e fuori dall’organismo LinkedIn.

Ma procediamo per gradi e vediamo cosa bolle in pentola e cosa, a breve, sarà disponibile per i 500 milioni di utenti globali.

Caricamento multiplo delle foto in un singolo post: spazio alla visualità

Sarà possibile, come accade già su altri social media, caricare simultaneamente più di una singola immagine all’interno di un post su LinkedIn. Stesso discorso per le slide, che potranno essere caricate in gruppo. L’opzione è disponibile per il momento solo su sistemi iOS ma a breve anche su Android e desktop.

Proposta

Caricamento multiplo immagini post LinkedIn

Video Nativi direttamente su LinkedIn: per non perdere il treno della viralità

Il futuro è mobile e video. Lo sanno bene quelli di Instagram, Facebook e Snapchat, lo aveva capito prima degli altri Twitter quando acquistò Periscope. Anche LinkedIn ha dunque compreso, anche se in ritardo verso i competitor, il potere della video-viralità al servizio dei professionisti, che potranno aggiungere ai contributi testuali di LinkedIn Publishing, anche quelli video, condividendo  spunti e punti di vista utili. Per il momento la funzionalità è stata rilasciata per un ristretto numero di utenti ma presto sarà disponibile per tutti. Preparatevi dunque a registrare e postare i vostri video direttamente da smartphone, per la vostra rete di contatti LinkedIn.

Accesso ai contenuti per utenti non registrati al LinkedIn: Content Distribution

LinkedIn apre le porte alla consultazione dei contenuti dei propri utenti anche agli internauti che non sono registrati alla piattaforma o che non hanno effettuato il login. Finora per poter accedere a un contenuto su LinkedIn (spesso anche per poter consultare il profilo di un contatto, un trucchetto utilizzato spesso per evitare di essere tracciato nelle “Visite al tuo profilo”, ndr) bisogna essere per forza registrati o loggati sul social network. Via le barriere, spazio alla condivisione della conoscenza (e, di conseguenza, incremento del traffico referral?) e all’accesso al sapere. Basterà copiare la URL del proprio post e condividerla su altri social media o nel Web per permettere ai propri contatti e lettori di visionare il contenuto (di seguito un’immagine illustrativa di come il contenuto verrà mostrato agli utenti guest su LinkedIn).Contenuti LinkedIn aperti a utenti non registrati o guest

Questa strategia di apertura si sposa appieno con un’altra novità annunciata la scorsa settimana da LinkedIn e che prevede l’introduzione di un tool analytics, chiamato LinkedIn Website Demographics, che restituirà informazioni e dati di traffico verso il proprio sito internet, partendo naturalmente dalle attività di navigazione e consultazione degli utenti LinkedIn.

Condivisione delle bozze articolo: Creative Collaboration prima della pubblicazione

Un’altra funzionalità molto utile, soprattutto nell’ottica del team working e della collaborazione creativa finalizzata alla stesura di articoli all’interno di LinkedIn Publishing, è la possibilità di condividere una bozza del pezzo in fase di redazione. Utilizzando il comando “Condividi Bozza” (accessibile dal Menù in alto a sinistra), sarà possibile inviare un link e renderlo accessibile ai soli utenti destinatari dello stesso. Molto potente come feature, soprattutto per chi lavora in squadra a livello redazionale.

Maggiore controllo sui commenti ai propri contributi: moderazione o censura?

Anche se motivato come un miglioramento strutturale volto a incentivare la condivisione di pensieri e punti di vista, lo strumento di controllo sui commenti degli utenti ai propri post o articoli potrebbe assumere i connotati della censura, più che della moderazione, in un ambiente, come quello di LinkedIn, dove ci si aspetta un livello di partecipazione collaborativo, costruttivo e maturo (ovviamente LinkedIn non è esente dalla profezia di Umberto Eco sul rapporto tra social network e legioni di imbecilli). Considerazioni a parte, sarà possibile abilitare o disabilitare i commenti, un pò come accade già sui più noti CMS (segno che LinkedIn punta a insinuare sempre di più realtà come WordPress, etc.).Moderazione Commenti Post e Articoli LinkedInDi argomenti di discussione e strumenti da testare, per il prossimo autunno, direi che ne abbiamo. Un dato è evidente però: LinkedIn sta creando tutti i presupposti per essere “Il” social network professionale e aziendale per eccellenza, forte anche dell’integrazione sempre più tangibile dei prodotti e servizi Microsoft e di uno strumento di Biz Dev come Sales Navigator che migliora le proprie performance giorno dopo giorno. Bisognerà capire quanto le aziende, soprattutto italiane, saranno in grado di percepirne le reali potenzialità olistiche.

Tommaso Lippiello 

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Tommaso Lippiello

Lavora da tempo come Digital Program Manager per Agenzie di Marketing e Comunicazione e in Aziende del settore ICT. Consulente Digitale per realtà come DigiCamere - Camera di Commercio di Milano, Microsoft Bing, Reply e Luxottica, è attualmente Digital Innovation Manager in CRAI Secom SpA, Docente presso l'Università LIUC nel corso "La comunicazione interattiva: blog, social network, app, business network" presso la facoltà di Economia e Management e Advisor allo IULM Innovation Lab. Esperto di Social Media ha esperienza come Speaker e Formatore ed è il creatore e redattore di SocialMediaLife.it e co-Founder di MobilitaPubblicoImpiego.it. Seguimi su:

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