LinkedIn Talent Buzz 2016: in Italia siamo tutti Startupper?

Talent Buzz, l’indagine annuale condotta da LinkedIn che mostra la situazione del mercato del lavoro dal punto di vista dei talenti in cerca di occupazione e dei settori maggiormente in espansione.
LinkedIn in Italia continua a crescita, sono oltre 7 milioni gli utenti attivi registrati sulla piattaforma di social network professionale, oltre 400 milioni se consideriamo il numero di profili a livello globale. Tale crescita ha permesso, negli ultimi anni, di prestare maggiore attenzione al mercato del lavoro e delle aziende italiane, avviando per la prima volta, quest’anno, alcune indagini sulle parole più abusate o i profili più “ingaggiati” (LinkedIn Buzzword 2016, LinkedIn Most Engaged Marketers 2015, giusto per citarne alcuni di cui abbiamo scritto in passato). Adesso tocca a LinkedIn Talent Buzz, studio analitico che mette a passa al setaccio il mercato del lavoro italiano, illustrando, tra gli altri, quali siano i principali settori capaci di dare spinta al PIL del Bel Paese, le competenze più e meno richieste e quali sono i Paesi stranieri verso cui i nostri cervelli sono soliti migrare.
Base dati e metodo di ricerca
Oltre all’Italia, altri 7 paesi sono stati oggetti dell’indagine, per un bacino di utenti pari a 7.5 milioni, tutti all’interno dell’area EMEA (Irlanda, Olanda, Svezia, Spagna, Francia, UAE, UK). Il periodo di riferimento va da marzo 2015 a marzo 2016, un anno esatto, durante il quale la Web Intelligence di LinkedIn ha scandagliato informazioni, post, skills e tutto quanto, all’interno di quello sconfinato e spesso indefinito agglomerato di Big Data, potesse fornire indicazioni su come gli utenti italiani stiano cercando lavoro, quali le competenze più richieste, quali quelle meno appetibili da parte delle aziende e soprattutto quali i settori più in crescita.
Il futuro economico dell’Italia
Il settore che più di tutti sta spingendo la crescita economica nel nostro Paese è quello Oil & Energy, con un incremento pari al +18.5% rispetto all’anno precedente (dati rilevati marzo 2015 e marzo 2016). Settore consolidato, se si considera che al suo interno il comparto del Product Management ha mostrato una significativa crescita del 76.3%, (influisce anche il comparto delle energie rinnovabili in Italia.
Il secondo settore per segno più in quanto a crescita è quello della Produzione Manifatturiera e Industriale. Non è un caso, se consideriamo che l’Italia da sempre si fonda sulla tradizione manifatturiera e su un sistema economico la cui spina dorsale è formata dalle PMI. Taleo comparto è cresciuto del 9.4%, influenzando di conseguenza l’aumento di domande di figure legate alla funzione di sviluppo del business (+113.1% in un anno), segno che nel settore della Produzione Manifatturiera e Industriale sono in atto nuovi modi di fare business.
Poeti, Santi e Startuppari!
Un altro aspetto interessante emerge dall’analisi delle dimensioni e i valori delle compagnie italiane. Nonostante la maggior parte delle aziende tendenzialmente non abbiano modificato i propri organigrammi (in quanto a numero di dipendenti), colpisce come la percentuale di crescita più alta riguardi aziende italiane della categoria ‘myself only’ (quelle con un numero di dipendenti compreso tra 1 e 10 professionisti, come per esempio le startup che sono in forte aumento in Italia). con un aumento dei propri valori pari all’8.6%. Un dato di fatto, che dimostra come in Italia, negli ultimi 12 mesi, molti abbiano deciso di rimboccarsi le mani e mettersi in proprio per cambiare le cose.
I dati in sintesi
Di seguito, in elenco, la classifica per categoria di indagine:
Top 5 competenze più richieste in Italia
- Sviluppo del Business 108.2%
- Capacità imprenditoriale 70.1%
- Programmazione/gestione di progetti 48.3%
- Competenze finanziarie 22.9%
- Vendita 17.9%
Top 5 competenze meno richieste in Italia
Top 5 settori in crescita in Italia
- Oil & Energy 18.5%
- Produzione Manifatturiera/Industriale 9.4%
- Sanitario e Farmaceutico 7.6%
- Servizi Finanziari e assicurazioni 4.0%
- Architettura e ingegneria 3.9%
Top 5 contracting industries
- Politica e Non-profit -15.6%
- Telecomunicazioni -13.0%
- Staffing -10.6%
- Servizi professionali – 6.5%
- Media ed Entertainment -5.6%
Crescita delle categorie aziendali
- Myself only 8.6%
- 1 to 10 4.1%
- 11 to 50 1.5%
- 51 to 200 2.3%
- 201 to 500 -2.4%
- 501 to 1000 4.1%
- 1001 to 5000 -0.8%
- 5001 to 10000 0.2%
- 10001+ -5.5%
Fuga dei Cervelli: i paesi più ambiti
Una parte dell’analisi ha riguardato poi il fenomeno migratorio delle nostre menti. In lista, come si evince dalla classifica che segue, i Paesi stranieri più ambiti restano il Regno Unito e la Svizzera (il secondo per vicinanza territoriale e stipendi elevati). Ci sono però anche i Paesi da cui importiamo talenti (si spera), con l’America Latina in testa, seguita dall’Iran (conseguenza della recente apertura economica all’antica Persia?)
Top 5 paesi da cui arrivano i talenti in Italia
- America Latina
- Iran
- Russia
- Egitto
- Ucraina
Top 5 paesi in cui migrano i talenti italiani
- UK
- Svizzera
- Germania
- Australia
- Francia
La domanda che mi pongo, a chiusura di quanto trattato è: ma siamo davvero un popolo di Startupper o Cazzari? No, perché se penso a quante cosiddette startup sono nate e morte in meno di un anno e a quanti si auto-eleggono “Expert” di qualunque cosa… (Pork Slicing Tool Expert alias Salumiere) ma non è che qualcuno ha confuso Facebook con LinkedIn e, come accade sul social network ‘di piazza” creato da Zuckerberg, dove molti nullafacenti sono soliti scrivere nella Bio “Imprenditore di Me Stesso”, hanno iniziato anche qui a scrivere stupidaggini?
Tommaso Lippiello