L’asteroide 2024 YR4: un potenziale rischio per la Luna, ma non per la Terra

L’asteroide 2024 YR4, scoperto nel dicembre 2024, non minaccia la Terra ma aumenta il rischio di impatto con la Luna, offrendo opportunità per studi scientifici sui fenomeni spaziali.
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L’asteroide 2024 YR4, scoperto il 27 dicembre 2024, ha destato preoccupazioni iniziali riguardo a un possibile impatto con la Terra. Tuttavia, recenti analisi hanno confermato che non rappresenta una minaccia per il nostro pianeta. Le nuove stime indicano invece un aumento delle probabilità di collisione con la Luna. Questo articolo esplora le caratteristiche dell’asteroide e le implicazioni di un eventuale impatto lunare.

La scoperta e le prime valutazioni

La scoperta dell’asteroide 2024 YR4 ha avuto luogo alla fine del 2024 grazie a osservazioni astronomiche che ne hanno tracciato l’orbita. Inizialmente, gli scienziati si sono concentrati sulle sue dimensioni e sul potenziale rischio di collisione con la Terra. La prima domanda emersa riguardava appunto quanto fosse grande questo asteroide e quale fosse il suo reale livello di pericolo.

Gli asteroidi diventano visibili grazie alla luce solare che riflettono; pertanto, più grandi sono in dimensioni, maggiormente brillanti appaiono nel cielo notturno. Tuttavia, determinare esattamente quanto sia grande un asteroide può rivelarsi complicato poiché dipende anche dalla sua albedo – ovvero dalla capacità della sua superficie di riflettere la luce solare.

Un asteroide con una superficie scura potrebbe apparire meno luminoso rispetto a uno più piccolo ma con una superficie chiara . Questa complessità ha reso difficile stimare accuratamente le dimensioni del 2024 YR4 all’inizio delle osservazioni.

L’importanza delle osservazioni infrarosse

Per chiarire i dubbi sulle dimensioni dell’asteroide, gli astronomi hanno utilizzato il telescopio infrarosso James Webb nel marzo successivo alla scoperta. Grazie alle misurazioni effettuate tramite NIRCam e NIRI – strumenti capaci di catturare sia la luce riflessa che l’emissione termica – è stato possibile ottenere dati più precisi sulla sua grandezza.

Le analisi hanno rivelato che l’asteroide misura circa 60 metri di diametro, equivalente all’altezza di un palazzo di quindici piani. Ulteriormente studiando le sue proprietà superficiali è emerso che differiscono da quelle degli asteroidi più grandi: ciò potrebbe essere dovuto a una rapida rotazione o all’assenza di sabbia fine sulla sua superficie rocciosa composta da frammenti grandi come pugni o superiori.

Queste informazioni sono state fondamentali per ridurre l’incertezza riguardo al potenziale rischio rappresentato dall’asteroide nei confronti della Terra.

Rischio d’impatto lunare

Mentre i timori iniziali su un possibile impatto terrestre si sono rivelati infondati – attualmente stimando probabilità prossime allo zero fino al prossimo avvicinamento previsto nel 2032 – è emerso invece un incremento del rischio relativo alla Luna. Le ultime stime indicano infatti una possibilità d’impatto pari al 3.8%, rispetto all’1.7% calcolata precedentemente a febbraio dello stesso anno.

Nonostante ciò, considerata la dimensione dell’asteroide, qualsiasi eventuale impatto sulla Luna non dovrebbe destare preoccupazione significativa; non ci sarebbero effetti capaci d’influenzarne l’orbita o causarne modifiche sostanziali.

In realtà gli scienziati vedono in questo scenario anche opportunità interessanti: assisteremmo infatti a uno studio diretto sugli effetti provocati dall’impatto dell’asteroide sulla superficie lunare già craterizzata da eventi simili avvenuti nel corso della storia geologica della Luna stessa.

Nel caso in cui si verificasse effettivamente questa collisione nel lontano futuro del 2032, sarebbe dunque possibile raccogliere dati preziosi sull’interazione tra corpi celesti e approfondire ulteriormente le conoscenze sui fenomeni spaziali legati agli asteroidi.