Larry Fink, CEO di BlackRock, ha lanciato un’allerta significativo riguardo alla stabilità del dollaro statunitense come valuta di riserva globale. Nella sua lettera annuale agli investitori pubblicata il 29 marzo 2025, Fink ha sottolineato che la supremazia del dollaro non è più garantita e che gli asset digitali potrebbero minacciare questo status consolidato nel tempo. La lettera arriva in un contesto economico complesso per gli Stati Uniti, caratterizzato da un crescente debito pubblico e da sfide politiche.
Le parole di Larry Fink
Nella sua missiva agli investitori, Fink esprime preoccupazione per la sostenibilità della posizione del dollaro nel sistema finanziario globale. Secondo lui, «Gli Stati Uniti hanno beneficiato del fatto che il dollaro abbia avuto una funzione quale moneta di riserva del mondo per decenni. Ma non c’è garanzia che questo duri per sempre». Questo avvertimento si basa su dati concreti riguardanti l’andamento del debito nazionale americano: dal 1989 ad oggi, il debito è cresciuto tre volte più velocemente rispetto al prodotto interno lordo .
Fink evidenzia anche le cifre impressionanti legate al servizio del debito pubblico: nel solo anno corrente si prevede che gli Stati Uniti spenderanno oltre 950 miliardi di dollari solo in interessi sul debito. Se non verranno attuati interventi correttivi significativi entro il 2030, le spese obbligatorie potrebbero assorbire completamente le entrate fiscali federali. In questo scenario critico emerge la domanda centrale della lettera: «Il Bitcoin può erodere lo stato del dollaro come moneta di riserva?». Sebbene non fornisca una risposta definitiva, l’apertura verso un futuro dove criptovalute e tecnologie emergenti possano influenzare i mercati valutari è evidente.
Inoltre, Fink accenna a una crisi più ampia all’interno dell’economia capitalistica stessa affermando: «L’idea di fondo inespressa è che il capitalismo non stia funzionando e bisogna provare qualcosa di nuovo». Questa osservazione rappresenta una riflessione profonda da parte dell’amministratore delegato della maggiore società d’investimento mondiale.
Le difficoltà e le tensioni negli Usa
La lettera giunge in un momento delicato per l’economia americana; segnali contrastanti emergono dai vari indicatori economici. Sebbene ci siano stati progressi nella riduzione dell’inflazione rispetto ai picchi registrati tra il 2022 e il 2023, i costi associati al servizio del debito sono aumentati drasticamente. Secondo stime recenti fornite dal Congressional Budget Office , si prevede che entro il 2034 il debito federale lordo possa superare i 50 mila miliardi di dollari.
Parallelamente a queste problematiche economiche si fa strada anche un clima politico caratterizzato da tendenze protezionistiche; questa dinamica sembra riemergere con forza sulla scena pubblica grazie alla figura politica di Donald Trump. Pur senza menzionarlo esplicitamente nella sua comunicazione agli investitori, Fink osserva come molte economie occidentali stiano vivendo uno sdoppiamento tra ricchezza crescente ed aree colpite dalla crisi economica.
Questa polarizzazione sociale potrebbe mettere ulteriormente in discussione la fiducia degli investitori nel dollaro come “porto sicuro”. Se i mercati globali iniziano a considerare gli asset digitali come alternativa valida contro l’indebitamento statale crescente – Bitcoin incluso – ciò potrebbe segnare una svolta significativa nell’asset allocation degli investimenti futuri.
La soluzione proposta
Nonostante toni allarmistici presenti nella lettera annuale ai suoi azionisti, Fink offre anche spunti propositivi su come affrontare queste sfide economiche senza ricorrere ad austerità o misure draconiane; invece propone un cambio strategico orientato verso crescita sostenibile attraverso nuovi investimenti infrastrutturali.
Secondo quanto riportato da BlackRock nei prossimi quindici anni sarà necessario reperire circa 68 mila miliardi di dollari per finanziare nuove infrastrutture globalmente; pertanto aprire accesso ai mercati infrastrutturali ai piccoli risparmiatori diventa cruciale secondo la visione delineata dal CEO.
Nel gennaio scorso BlackRock ha acquisito Global Infrastructure Partners con un investimento significativo pari a dodici miliardi e mezzo, rafforzando così la propria posizione nei mercati privati. L’intento dichiarato è quello d’integrare capitale privato con tecnologia innovativa puntando su progetti a lungo termine capaci di stimolare economia reale mentre alleviano pressione fiscale.
Sebbene la finanza digitale rimanga sullo sfondo delle discussioni attuali, Fink riconosce apertamente potenzialità disruptive delle criptovalute; sebbene non affermi categoricamente se Bitcoin possa sostituire o meno il dollaro, la possibilità resta concreta ed apre dibattiti importanti sul futuro dei sistemi monetari globalizzati.