Landini accusa il governo del 2025 di non intervenire sui profitti delle aziende energetiche in crisi, evidenziando l'assenza di misure efficaci per affrontare la situazione
Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha lanciato un appello deciso al governo italiano, criticando la sua gestione dei profitti delle aziende energetiche in un periodo di crisi economica aggravata dal conflitto attuale. Durante un’assemblea tenutasi a Milano il 15 marzo 2025, Landini ha messo in evidenza come, dall’inizio della guerra, i profitti delle imprese energetiche siano aumentati in modo senza precedenti. Secondo il sindacalista, le autorità non hanno preso provvedimenti per tassare questi guadagni straordinari, lasciando le tariffe energetiche invariate per i cittadini.
Il segretario ha sottolineato che l’Italia ha i costi energetici più alti d’Europa, una situazione che richiede interventi urgenti e mirati. “È fondamentale disaccoppiare il costo dell’energia elettrica da quello del gas, che attualmente ne determina il prezzo. Questo porta a una situazione in cui l’energia prodotta da fonti rinnovabili, anziché costare meno, ha un prezzo equivalente a quello del gas”, ha affermato Landini. Ha anche proposto la creazione di un organismo unico per garantire tariffe più accessibili, in particolare per le fasce più vulnerabili della popolazione.
Landini ha affrontato anche il tema del nucleare, ricordando il referendum già svoltosi in Italia. “Anche se esistesse una forma di nucleare pulito, gli esperti affermano che ci vorrebbero almeno 15-20 anni per realizzarlo. Come possiamo arrivarci?”, si è interrogato il segretario della Cgil. Ha ribadito l’importanza di aumentare gli investimenti nelle fonti rinnovabili, già disponibili e praticabili, evidenziando che molti progetti presentati non sono stati ancora realizzati.
La situazione attuale richiede una riflessione profonda e azioni concrete da parte del governo, affinché si possa garantire un futuro energetico sostenibile e accessibile per tutti gli italiani.